venerdì 17 febbraio 2017
Jasmine Mosammar è l'unica a guidare un risciò per professione di tutto il Paese. I fondamentalisti islamici la vedono con disprezzo, ma lei resiste
Jasmine Mosammar a Dacca: è l'unica donna a guidare un risciò per professione in Bangladesh

Jasmine Mosammar a Dacca: è l'unica donna a guidare un risciò per professione in Bangladesh

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«La zia pazza». È questo il modo in cui tutti a Dacca chiamano Jasmine Mosammar, l'unica donna a guidare un risciò per professione di tutto il Bangladesh. Un soprannome che simboleggia tutto il disprezzo con cui deve fare i conti ogni giorno per aver ignorato convenzioni e tabù in un Paese fortemente conservatore, in cui la donna viene relegata a ruoli subalterni. Prima di lei, nessuna aveva mai inforcato la bici per guidare il mezzo di trasporto più usato nel Paese spiega Jasmine che non ha alcuna intenzione di smettere. «Con l'aiuto di Dio, guadagno e posso occuparmi della mia famiglia e pagare l'istruzione dei miei figli. Fisicamente è dura ma mi guadagno il mio pane e non dipendo da nessuno».

La sua carriera nei trasporti è cominciata 5 anni fa, quando il marito l'ha abbandonata con tre figli da mantenere, grazie ad un vicino che le ha proposto di usare il suo risciò per qualche giorno. Le sue giornate sono faticose e spesso deve scontrarsi con i pregiudizi. Molti vorrebbero pagare una tariffa inferiore o
addirittura non pagarla solo perché è una donna, altri la insultano perché sostengono che quello che fa è contro l'islam. A farlo sono soprattutto i radicali, in un Paese in cui la penetrazione del Daesh è sempre più vistosa e dove ci sono stati numerosi omicidi e attacchi agli occidentali. Il più grave il primo sluglio corso a un ristorante del quartiere diplomatico della capitale Dacca che provocò l'uccisione di 20 ostaggi, tra cui 17 stranieri: di questi nove di nazionalità italiana. Ma questa donna, nonostante le minacce,
resiste senza scomporsi troppo perché, dice è «Allah che mi ha dato gambe e braccia per lavorare».

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