venerdì 13 maggio 2016
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Lahore. Il Punjab, provincia pachistana che ospita la più consistenti comunità cristiane, propone con drammatica frequenza eventi delittuosi che segnalano insieme prevaricazione sociale e discriminazione religiosa. Particolarmente efferato il caso del 12enne cristiano Salman Masih, punito da possidenti musulmani del villaggio che volevano costringerlo a accudire i bovini di loro proprietà. L’8 maggio, il ragazzo è stato trovato impiccato al soffitto di una stalla dove aveva lavorato ma che aveva lasciato pochi giorni prima nel villaggio di Chehl Kalan. I suoi ex datori di lavoro lo avrebbero prelevato da casa prima della sua scomparsa e per i familiari sarebbero loro i responsabili della fine di Salman. L’episodio sembra però più legato alla condizione di povertà della vittima che alla sua appartenenza religiosa e di minoranza. Un altro caso segnalato da Mushtaq Gill, attivista per i diritti umani, riguarda due uomini, tra cui sicuramente un cristiano, fermati dalla polizia a Lahore. Per costringerli a confessare furti che non avrebbero commesso, i due sono stati torturati. Un trattamento particolarmente inumano, quello riservato a Faraaz e a Doya Masih. Successivamente alla diffusione di immagini impressionanti del trattamento inflitto, le autorità di controllo hanno rimosso 4 poliziotti ma non hanno ritirato le accuse verso i due. ( S.V.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Proteste dei cristiani (Ap)
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