venerdì 25 ottobre 2019
Il presidente uscente si è conquistato un quarto mandato, dopo lo spoglio di oltre il 99% delle urne. Anche Brasile, Argentina e Colombia denunciano irregolarità. Oggi si temono nuovi incidenti
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Il quarto mandato, che il presidente della Bolivia Evo Morales si è aggiudicato, dopo lo spoglio del 99,97% delle urne, è contestato da Stati Uniti, Brasile, Argentina e Colombia che chiedono un ballottaggio. Secondo i risultati ufficiali, resi noti dalla commissione elettorale, Morales avrebbe conquistato il 47,07 % delle preferenzecontro il 36,51 per cento dello sfidante Carlos Mesa.

Secondo la costituzione boliviana i dieci punti di distacco tra i due candidati non renderebbero necessario il ballottaggio e infatti Morales,nei giorni scorsi, aveva già cominciato a gridare vittoria, chiedendo ai manifestanti, che contestavano irregolarità nel processo elettorale, di fornire le prove.

Stati Uniti, Brasile, Argentina e Colombia, tuttavia, contestano la “credibilità” del sistema elettorale boliviano e chiedono al governo del paese di “ristabilirla”, organizzando un secondo turno tra i due sfidanti. La richiesta arriva dopo che gli osservatori dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) hanno espresso preoccupazione per il conteggio dei voti, che ha scatenato rivolte, uno sciopero generale e accuse di brogli da parte dell'opposizione. Anche l’Unione Europea e gli Stati Uniti ritengono che vi siano state varie irregolarità nel processo elettorale e che un ballottaggio sia necessario.

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