mercoledì 16 marzo 2011
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Almeno cinque manifestanti sono rimasti uccisi e centinaia sono stati feriti nel corso di nuovi scontri avvenuti in Bahrein. A riferirlo è stato il principale partito dell'opposizione sciita, Wefaq, che ha denunciato una "guerra di annichilimento" contro i dimostranti. L'opposizione non ha specificato dove siano avvenute le violenze ma è probabile che si tratti del centro di Manama, dove stamane all'alba la polizia ha sferrato un duro attacco, disperdendo la folla accampata da settimane in piazza delle Perle. Secondo l'esponente del Wefaq, Abdel Jalil Khalil, le forze di sicurezza si sono dispiegate in tutto il regno-arcipelago, bloccando diverse strade, circondando gli ospedali e compiendo arresti. Il ministero dell'Interno ha reso noto che un poliziotto travolto ieri dall'automobile di un manifestante nell'isolotto sciita di Sitra è morto durante la notte per le ferite riportate. Si tratta della seconda vittima tra le fila delle forze di sicurezza nel giro di 24 ore. Intanto, all'indomani dell'istituzione della legge marziale da parte del re sunnita Hamad Ben Issa Khalifa, principale bersaglio delle proteste, le forze di sicurezza hanno deciso di usare il pugno duro contro i manifestanti. Poco dopo l'alba, centinaia di poliziotti in assetto anti-sommossa, con al seguito carri armati ed elicotteri, hanno ripreso il controllo di piazza delle Perle a Manama, sparando gas lacrimogeni e lanciando granate. Le tende dove erano accampati i manifestanti hanno preso fuoco e spesse nubi di fumo si sono innalzate dalla piazza. In breve, la zona simbolo delle agitazioni in Bahrein era deserta e le forze di sicurezza sono avanzate verso il distretto finanziario della capitale, altra area occupata da nugoli di dimostranti. Si sono uditi spari mentre le truppe scortavano un bulldozer che si faceva strada verso il complesso del Financial Harbour, cuore del business centre. Piccoli gruppi di oppositori hanno gridato più volte "Allah Akbar", 'Dio è grandè, e alcuni hanno dato fuoco a bidoni dell'immondizia, ma nel giro di poco tempo la zona era completamente sotto il controllo delle forze di sicurezza.
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