"Un campo di battaglia. Segni di distruzione, violenza e morte ovunque. Corpi senza vita e tanto sangue, sul pavimento, coperto di macerie. E ancora, sulle sedie, sui muri. Persino sul soffitto": così il direttore dell'ufficio per la conservazione dei beni cristiani in Iraq, Abdullah Hermez Nofally, descrive la Cattedrale cattolico-siriaca Nostra Signora del perpetuo soccorso di Baghdad all' indomani della strage che vi ha compiuto al Qaida. "I primi a morire sono stati due preti, padre Thayer e padre Waseem, mentre un terzo, padre Rafael Qusaimi, è rimasto ferito gravemente quando una scheggia di granata lo colpito alla schiena. Ora è in condizioni critiche in ospedale". "È difficile stabilire il numero esatto delle vittime. C'erano oltre cento fedeli al momento dell'irruzione dei terroristi. Alcuni sono riusciti a fuggire, ma moltissimi altri sono rimasti intrappolati", afferma ancora, aggiungendo con la voce tremante che "è stato un massacro, di fedeli, gente pacifica, donne e bambini; ma certo vedendo la vastità della distruzione, è un miracolo che ci siano dei sopravvissuti".Testimoni citati da fonti di stampa hanno raccontato che la tragedia è stata annunciata dall'esplosione di un'autobomba, poi, sei, o forse otto terroristi sono entrati nella chiesa. I preti sono riusciti a radunare dei fedeli nella sagrestia, nella speranza di poterli proteggere. "Poco dopo uno dei terroristi ha spalancato la porta e ha lanciato nella stanza una bomba a mano", ha raccontato un testimone citato dal Guardian. Dopo ore di battaglia, quando le forze di sicurezza sono riuscite ad avere la meglio, si sono poi trovete davanti "una scena terrificante", ha raccontato al New York Times un agente di polizia, Hussain Nahidh. "Le cinture esplosive dei terroristi erano piene di biglie di ferro", per aumentarne al massimo il potenziale dilaniante. "Si poteva vedere carne umana ovunque, sui muri e anche sul soffitto. Molti feriti sono stati ricoverati in ospedale con gambe o braccia amputate". Padre Pius Qasha, della Chiesa Cattolico siriaca, parla di una "tragedia terrificante", di "violenza bestiale" e dice di avere "contato personalmente 42 cadaveri, e tra loro due giovani preti". La chiesa era piena, per la messa domenicale, e "solo dieci o dodici fedeli sono riusciti a fuggire". "Abbiamo appreso che i terroristi erano sei. Uno di essi si è fatto saltare in aria appena entrato. Gli altri sono morti nello scontro con le forze di sicurezza". Anche Pius Qasda parla della "distruzione" impressionante e di "resti umani sparsi ovunque, anche sul sagrato".E poi aggiunge: "I cristiani oggi soffrono una enorme pressione psicologica, che non può essere tollerata. I nostri cuori sono pieni di collera e una domanda continua ad assillarci: quanto ancora dovremo sopportare questa carneficina, e perché?".