giovedì 20 agosto 2015
Forte esplosione nella notte alla periferia Nord della capitale. ​L'Is rivendica l'attentato: "una vendetta per i nostri martiri".
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​E' di 29 feriti, tra cui 6 agenti di polizia, il bilancio provvisorio dell'esplosione di un'autobomba davanti ad un sede delle forze di sicurezza nel distretto di Shubra El-Kheima, nella periferia nord del Cairo. L'attentato avviene a 48 ore dal nuovo giro di vite voluto dal presidente Abdel Fattah al Sisis che ha approvato una nuova legge antiterrorismo più dura di quella già in vigore, che oltre ad inasprire ulteriormente le pene assegna ancora maggori poteri alla polizia. La forte esplosione è avvenuta poco prima delle 2 del mattino e secondo la prima ricostruzione del ministero degli Interni egiziano "un uomo ha improvvisamente fermato la sua auto davanti all'edificio della sicurezza nazionale, è saltato fuori ed è fuggito a bordo do una motocicletta che seguiva il veicolo" e poco dopo è avvenuta la deflagrazione. Testimoni oculari riferiscono che l'edificio è stato parzialmente distrutto. L'Is ha rivendicato in un comunicato la paternità delle esplosioni. L'attentato era stato rivendicato stamane su Facebook anche da un gruppo black bloc egiziano. "Questa operazione - spiegano i miliziani - è la vendetta per i nostri fratelli e tutti i martiri musulmani". "Grazie a Dio i soldati del Califfato sono riusciti a raggiungere la sede della Sicurezza nazionale nel cuore del Cairo ... con un'autobomba parcheggiata nei pressi dell'edificio", annuncia l'Is nel suo comunicato. "Questa operazione - spiegano ancora i miliziani - è la vendetta per i nostri fratelli e tutti i martiri musulmani". E "tutti coloro le cui mani si sono macchiate del sangue in particolare di mujaheddin dovranno attendere il loro turno e... aspettarsi il peggio", conclude il comunicato.
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