lunedì 11 ottobre 2021
L'ex ministro degli Esteri ha giurato: guida la stessa coalizione al governo con Kurz, che vede i Verdi affiancare i popolari. L'ex cancelliere è indagato per corruzione e peculato
L'ex ministro degli Esteri Alexander Schallenberg giura oggi come nuovo cancelliere austriaco

L'ex ministro degli Esteri Alexander Schallenberg giura oggi come nuovo cancelliere austriaco - Ansa

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Si è insediato alle 13 alla carica di nuovo cancelliere austriaco Alexander Schallenberg, successore del dimissionario Sebastian Kurz, travolto dalle polemiche successive all'inchiesta che lo vede indagato per favoreggiamento della corruzione. Il giuramento di Schallenberg è avvenuto alla Hofburg di Vienna davanti al presidente della Repubblica, Alexander da Van der Bellen

È stato lo stesso 35enne Kurz a chiedere al presidente Alexander Van der Bellen di nominare Schallenberg, ministro degli Esteri dal 2019, al suo posto. Schallenberg è un esponente del partito popolare di Kurz (OeVP). Sarà sostituito nel suo incarico agli Esteri dal diplomatico di carriera Michael Linhart, 63 anni, già ambasciatore a Parigi e segretario generale del ministero degli Esteri di Vienna.

Schallenberg guiderà la stessa coalizione al governo con Kurz, che vede i Verdi affiancare i popolari.

Kurz: «Contro di me accuse false»

Non ce l’ha fatta, Sebastian Kurz, a superare la bufera politica che lo ha coinvolto in seguito all’inchiesta per corruzione che lo ha travolto nei giorni scorsi. Il cancelliere austriaco ha annunciato sabato sera le sue dimissioni e proposto come suo successore ad interim Schallenberg.

L’ex enfant prodige della politica austriaca punta per ora a restare leader in Parlamento del suo partito, l’Övp. Per martedì era già annunciata una mozione di sfiducia in Parlamento contro Kurz da parte dei partiti di opposizione in una sessione straordinaria del Consiglio nazionale. I Verdi, alleato di governo dell’Övp avevano lasciato intendere che avrebbero potuto votare insieme all’opposizione: «Il partito dell’Övp deve trovare una persona impeccabile per la cancelleria», aveva detto la loro capogruppo Sigrid Maurer.

A due anni dal cosiddetto “Ibiza gate”, che portò alle dimissioni dell’allora vice cancelliere Heinz-Christian Strache, il mondo politico austriaco subisce dunque un altro terremoto. La scorsa settimana è stata la procura anti-corruzione di Vienna a rendere note le ipotesi di reato di peculato, concussione e corruzione nei confronti di Kurz, salito per la prima volta nel maggio 2017 a 31 anni. Insieme a Kurz sono indagate altre nove persone e tre «soggetti», tra i quali l’Övp e il gruppo editoriale del tabloid Oesterreich. L’inchiesta giudiziaria riguarda alcuni sondaggi pubblicati dai media della famiglia Fellner, sondaggi che sarebbero stati pagati dal ministero delle Finanze, quindi con fondi pubblici, ma «esclusivamente per scopi partitici», a favore del partito di Kurz. «Le accuse sono false e lo dimostrerò», ha sottolineato l’ormai ex cancelliere.

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