martedì 23 aprile 2013
​Feriti due gendarmi, uno è grave. Nessuna rivendicazione anche se si segue la pista di Al Qaeda nel Maghreb islamico e della vendetta per l'intervento francese in Mali. Hollande: «Inaccettabile, fare chiarezza». La condanna del ministro degli esteri libico. La solidarietà dell'Italia.
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Un'autobomba è esplosa davanti all'ambasciata francese a Tripoli, ferendo due gendarmi francesi addetti alla sicurezzae causando gravi danni. Due esplosioni hanno distrutto il muro di cinta e un angolo dell'edificio che ospita la rappresentanza diplomatica, una palazzina di due piani nel quartiere residenziale Andalusia. Dei due gendarmi feriti, uno è in gravi condizioni mentre l'altro ha riportato solo lesioni lievi. L'attacco non è stato rivendicato e non è chiaro chi ne siano gli autori, anche se le piste possono essere quella di gruppi estremisti attivi nel Paese, compresa Al Qaeda nel Maghreb islamico (che aveva minacciatorappresaglie nei mesi scorsi contro la Francia per il suo intervento in Mali), dei nostalgici di Muammar Gheddafi o di una vendetta per l'intervento francese in Mali contro i ribelli islamisti. Le eplosioni hanno danneggiato altre due vetture che erano parcheggiate e due ville nei pressi dell'ambasciata. La strada è stata invasa dall'acqua per la rottura di alcune tubazioni. L'attentato, avvenuto alle 7 del mattino, è il primo nella capitale dal conflitto del 2011 che portò alla cacciata di Muammar Gheddafi. È anche la prima volta che viene attaccata un'ambasciata a Tripoli, dopo l'attentato di settembre alconsolato Usa di Bengasi in cui morirono l'ambasciatore e altri tre americani. Il 12 gennaio, sempre a Bengasi, era stata attaccata l'auto del console italiano, Guido De Sanctis, illeso.Il presidente francese, Francois Hollande, ha chiesto al governo libico di fare chiarezza su quello che ha definito come un attacco "inaccettabile". Su istruzione del capo dell'Eliseo, il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, è partito per Tripoli per valutare la situazione e assistere nelle operazioni di rimpatrio delle due guardie di sicurezza francesi. Il ministro degli Esteri libico, Mohammed Abdel Aziz, ha condannato l'attentato definendolo "un atto terroristico contro un Paese fratello che ha sostenuto la Libia durante la rivoluzione" del 2011 che portò alla cacciata di Gheddafi. Fu infatti l'ex presidente francese, Nicols Sarkozy, a sostenere per primo i raid della Nato contro le forze del regime.L'Italia ha espresso la più ferma condanna dell'attentato dicendosi "solidale con le autorità francesi e con quanti sono stati colpiti da questo vile atto criminale". "Il grave episodio accaduto oggi", si legge in una nota della Farnesina, "dimostra che in Libia continuano ad operare forze estremiste, che mirano a far deragliare il processo di transizione democratica".
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