giovedì 29 settembre 2011
Circa 200 impiegati presidiano l'ingresso nei palazzi per protestare contro i tagli decisi dal governo: l'obiettivo è impedire l'accesso agli ispettori di Ue e Fmi, tornati nella capitale per riprendere le trattative sugli aiuti internazionali.
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Circa 200 dipendenti statali hanno bloccato stamani gli accessi del ministero delle Finanze greco e di altri dicasteri prima dell'inizio dei colloqui tra il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos con i rappresentanti della "troika" di Ue, Fmi e Bce, tornati oggi ad Atene per riprendere le trattative con il governo greco sulle riforme strutturali necessarie per il risanamento dell'economia del Paese.L'intenzione dei manifestanti è di impedire appunto l'accesso agli esperti della Troika negli uffici pubblici per sottolineare l'opposizione dei lavoratori all'applicazione di nuovi tagli ai salari. I dimostranti hanno quindi annunciato di essere disponibili a bloccare l'ingresso per le prossime 48 ore. I dimostranti, come hanno riferito fonti della polizia, oltre all'ingresso del ministero delle Finanze, stanno impedendo anche l'accesso ai dicasteri degli Interni, Giustizia, Lavoro, Sanità e Agricoltura. Sino ad ora le proteste si svolgono in maniera pacifica. L'audit dei revisori dell'Ue e del Fmi sui conti pubblici e sullo stato delle riforme sarà decisivo per sbloccare o meno gli aiuti internazionali. 
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