sabato 4 agosto 2012
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​«Sono qui a Londra per rappresentare tutti i siriani». Ahmad Saber Hamcho, nipote del rais siriano Bashar al Assad, al termine delle qualificazioni del torneo olimpico individuale di salto ostacoli di equitazione, ha rivolto un pensiero alla drammatica situazione del suo Paese alle prese con una guerra civile, che nelle ultime settimane ha vissuto una escalation di violenze a Damasco e soprattutto ad Aleppo.Maher al-Assad, il padre del cavaliere siriano, 19 anni, che gareggia in sella a Wonderboy, è il fratello del rais e uno degli uomini più potenti del regime: tra l'altro è uno dei nomi nella lista nera della Ue e degli Usa ed è a rischio sanzioni. «Sicuramente mi sento triste. È il mio paese» dice Hamcho parlando della tragedia che sta vivendo la Siria. E aggiunge che la sua prestazione di oggi «dà a noi e a tutti i siriani un'energia positiva». In Siria lo chiamano «il cavaliere del regime». La lega degli sportivi siriani liberi aveva lanciato una petizione su Facebook e Twitter chiedendo al Cio di "boicottarlo", in «nome dei principi della pace e della dignità umana che figurano nel suo statuto». Hamcho nega però di aver rapporti con la famiglia del rais. "Hanno scritto che io avrei rapporti, ma non è vero. Non rappresento nessuno - dice -, rappresento solo il mio paese e loro dovrebbero essere orgogliosi di noi, degli atleti che rappresentano la Siria». E a chi gli chiede se sia stato turbato dalla vicenda del padre risponde: «Mio padre mi ha dato tutto l'aiuto possibile per concentrarmi e fare qui il meglio possibile. Mi ha detto: "Vai Ahmad per il tuo paese e solo per il tuo paese"»
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