mercoledì 22 settembre 2021
L'uomo è stato bloccato dalla polizia francese, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, rintracciato in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia
Un'immagine di Saman Abbas, 18 anni: di lei non si ha più notizie dal 30 aprile, quando è scomparsa dalla casa di Novellara, nella Bassa Reggiana, dove viveva con la famiglia. Si era ribellata al progetto dei genitori di nozze forzate in Pakistan

Un'immagine di Saman Abbas, 18 anni: di lei non si ha più notizie dal 30 aprile, quando è scomparsa dalla casa di Novellara, nella Bassa Reggiana, dove viveva con la famiglia. Si era ribellata al progetto dei genitori di nozze forzate in Pakistan - Ansa

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Aggiornamento del 23 settembre - La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia - ricevuta dagli uffici la traduzione di tutti gli atti della pratica ha firmato e trasmesso al Pakistan le due domande di estradizione per i genitori di Saman Abbas, indagati per l'omicidio della figlia e ricercati da Interpol a livello internazionale.

Lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, è stato arrestato questa mattina alla periferia di Parigi. Il pachistano è stato bloccato dalla polizia francese, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, rintracciato in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia. E' indagato per l'omicidio della nipote.

Non aveva documenti con sé quando è stato controllato, ma Danish Hasnain sarebbe stato riconosciuto da un neo sul volto. Per arrestarlo la polizia francese ha fatto irruzione in un appartamento di Garges les Gonesse, grazie anche alla richiesta, con ordine di indagine europeo, di far sapere ai carabinieri a cosa corrispondevano determinati dati di device e ip, scoperti tramite i contatti su diversi social. L'uomo dovrebbe essere trasferito in un carcere parigino.

Hasnain è uno dei cinque parenti della 18enne di origine pachistana indagati per l'omicidio. La giovane si era ribellata a un matrimonio forzato da celebrarsi in Pakistan ed è scomparsa dal 30 aprile da Novellara nella Bassa Reggiana.

Il fratello minore di Saman ha detto agli inquirenti che lo zio gli aveva confessato di aver ucciso la giovane. "Secondo me l'ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano", ha messo a verbale. Il ragazzo era stato rintracciato il 10 maggio mentre stava lasciando l'Italia e da allora vive in una comunità protetta.

In una chat a una persona a lui vicina, Hasnain, 33 anni, aveva scritto: "Abbiamo fatto un lavoro fatto bene". Parole che gli investigatori riferiscono al delitto, commesso, sempre secondo l'accusa, insieme a due cugini di Saman, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Il primo è attualmente in carcere, arrestato a fine maggio in Francia. Il secondo è ricercato e latitanti sono anche i genitori di Saman, partiti per il Pakistan il primo maggio, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, anch'essi indagati.

A carico di Hasnain c'è anche il video che lo ritrae il 29 aprile, con i due cugini, nei pressi del casolare di Novellara dove la famiglia viveva e lavorava, con pala e piede di porco: secondo gli investigatori stavano andando a scavare la buca per seppellire la diciottenne.

Per il procuratore capo reggente di Reggio Emilia, Isabella Chiesi, l'arresto di Hasnain "consente di poter avere una versione dei fatti e delle eventuali indicazioni in merito a dove si trova il corpo di Saman. E avendo già un altro indagato in carcere", uno dei due cugini, "potremmo anche mettere a confronto le versioni dei fatti che volessero rendere". "Dagli accertamenti che abbiamo fatto, ritengo che fosse sicuramente la mente di questo progetto criminoso pazzesco" aggiunge.

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