mercoledì 13 giugno 2012
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​Le donne dell'Arabia Saudita non si arrendono e rilanciano la loro campagna per conquistare il diritto di guidare, finora negato loro non dalle leggi del Paese ma da convenzioni sostenute da ambienti religiosi conservatori. Una petizione in questo senso è stata messa in rete da alcune militanti allo scopo di raccogliere firme prima di presentarla al re Abdullah il 17 giugno prossimo, primo anniversario dell'avvio della campagna.Tra le firmatarie figura Manal al Sharif, che nel maggio del 2011 venne arrestata dopo aver messo su Youtube un video che la riprendeva mentre guidava l'auto. L'attivista venne rimessa in libertà dieci giorni dopo, mentre un'altra militante, Sheima Jastaniah, condannata a dieci frustate per avere sfidato il divieto, fu graziata dal re nel novembre dello scorso anno. Da allora centinaia di donne saudite hanno seguito il loro esempio e a decine sono state arrestate e rilasciate solo dopo essere state costrette a firmare una dichiarazione in cui siimpegnavano a non ripetere il loro gesto di sfida.Nella petizione, che secondo le promotrici ha già raccolto centinaia di firme, si chiede al sovrano di appoggiare la campagna "Guiderò la mia auto", sottolineando che questo diritto è riconosciuto alle donne "da tutte le religioni e dalle leggi nazionali e internazionali", ma è negato alle saudite solo in base "a costumi e tradizioni che non derivano da Dio".Nel documento si chiede come primo passo che venga riconosciuto il diritto di guidare alle donne che hanno ottenuto la patente in Paesi vicini e che vengano poi aperte "scuole guida per donne" nella stessa Arabia Saudita. "Non cooperiamo con alcuna organizzazione o ente internazionale né rappresentiamo un partito politico o un'opposizione e non vogliamo cominciare una protesta pubblica", assicurano le promotrici dell'iniziativa. "Chiediamo soltanto - aggiungono - che ogni donna che deve muoversi per i suoi impegni quotidiani e non ha un uomo che la aiuti, sia autorizzata ad aiutare se stessa".Oggi in Arabia Saudita le donne che hanno bisogno di spostarsi in auto devono farlo o con un autista o con un uomo della loro famiglia che guida per loro.
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