mercoledì 13 marzo 2013
​Sono stati fucilati oggi nella città di Abha, in Arabia Saudita sette condannati a morte. Erano accusati di aver commesso nel 2005 una rapina a mano armata. Non sono serviti a nulla gli appelli internazionali da parte dei difensori dei diritti umani
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Sono stati giustiziati in Arabia Saudita sette condannati a morte per rapina a mano armata. Non sono serviti a nulla gli appelli internazionali per la grazia e l'esecuzione è avvenuta nella piazza di Abha, dove per mettere fine alla vita dei sette, tutti giovani dai 20 ai 24 anni sono state usate armi da fuoco e non la decapitazione. I sette erano stati condannati a morte per aver rapinato una gioielleria nel 2005, quando erano ancora minorenni. I difensori dei diritti umani avevano chiesto alle autorità di sospendere l'esecuzione dei condannati, di età compresa tra i 20 e i 24 anni, sostenendo che il processo presentava diverse irregolarità e che avevano subito torture. «L'esecuzione di sette uomini sarebbe un atto di brutalità pura», aveva fatto sapere Amnesty International in un comunicato diffuso poco prima dell'esecuzione.
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