giovedì 9 giugno 2011
Colpite nel Nord la cattedrale di Maiduguri e un’altra chiesa. Si ripetono gli attentati dinamitardi e le azioni contro i civili. Nei giorni scorsi a Biu è stato assassinato in un agguato il leader di un gruppo musulmano.
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Continua a scorrere il sangue in Nigeria, il Paese più popolato dell’intero continente africano, reduce da un difficile processo elettorale. Le violenze di questi giorni si stanno concentrando a Bord, dove martedì scorso una serie di forti esplosioni ha causato la morte di almeno undici persone nella città di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno. «La cattedrale di Saint Patrick ha subito seri danni, con porte e finestre distrutte», ha confermato all’agenzia Fides monsignor Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri: «L’intero edificio è stato scosso dalle fondamenta dalla violenza dell’esplosione».Insieme alla cattedrale sono state prese di mira anche due stazioni di polizia in quello che sembra un conflitto destinato a mietere nel futuro prossimo altre vittime, soprattutto tra i civili. Sebbene non si sappia ancora con certezza l’identità dei responsabili di questi attacchi, le autorità puntano il dito contro la Boko Haram, una setta estremista di matrice islamica e il cui nome nella lingua hausa significa «l’educazione occidentale è un peccato». Gli edifici colpiti hanno subito degli assalti simultanei, proprio la modalità con cui solitamente si firma la setta. C’è tanta paura tra la gente del Nord, e le forze di sicurezza che pattugliano la regione sono in perenne stato di allerta. «La situazione a Maiduguri è molto tesa», ha continuato monsignor Doeme precisando che «solo due settimane fa un’altra chiesa cattolica è stata bersaglio di un attentato con esplosivi, così come una scuola secondaria». La Boko Haram è all’origine di molti scontri tra musulmani e cristiani, nonché di feroci attacchi contro le autorità nigeriane, che hanno risposto uccidendone il leader e arrestando centinaia di adepti. Tale setta, che punta a una maggiore applicazione della sharia (legge coranica) nel Nord sul modello – indicano in molti – dei primi taleban afghani, è stata spesso criticata anche all’interno della comunità islamica per l’efferato uso della violenza dimostrato sia contro i civili sia contro gli ufficiali del governo federale nigeriano. Lunedì scorso, nella cittadina di Biu, a 200 chilometri da Maiduguri, un uomo sconosciuto a bordo di una motocicletta ha infatti ucciso a colpi di pistola Ibrahim Birkuti, leader di una setta islamica rivale e molto critico delle violenze perpetrate dalla Boko Haram, quest’ultima sospettata di essere la mandante dell’omicidio.Le elezioni in Nigeria hanno confermato Goodluck Jonathan alla presidenza, il quale ha dichiarato che il problema della sicurezza in tutto il Paese costituisce una delle sue priorità: sono però già decine gli episodi di violenza seguiti al voto.
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