sabato 29 ottobre 2011
Per il ministro degli Esteri Frattini «non c’è l’ipotesi» di un intervento internazionale nel Paese. Ancora scontri tra le truppe inviate  da Nairobi e gli islamisti: uccisi nove miliziani.
Kenya e Occidente alla prova di Giulio Albanese
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«Non abbiamo navi nella regione né ci sono state operazioni militari francesi in Somalia». A metà pomeriggio tocca a Bernard Valero, portavoce del ministero degli Esteri francese, tentare di smentire i nuovi clamorosi sviluppi sul conflitto in corso in terra somala. Nella mattinata di ieri a parlare di un intervento di Parigi è stata la tv keniana, che ha riferito di oltre venti missili pesanti scagliati da navi da guerra francesi sulle coste somale. Sei missili avrebbero raggiunto Kuda, mentre altri quattro avrebbero colpito il porto di Chisimaio, città strategica controllata dai miliziani di al-Shabaab e la cui conquista è tra gli obiettivi delle truppe keniane penetrate due settimane fa in territorio somalo per scacciare il gruppo islamista. Il presunto bombardamento francese – che avrebbe provocato alcune vittime – confermerebbe l’importante ruolo che la Francia sta assumendo al fianco del Kenya, nonostante Parigi continui ad affermare di fornire all’esercito keniano solo supporto logistico e neghi da aver posizionato navi da guerra nell’Oceano Indiano. Funzionari del Kenya, invece, hanno confermato il ruolo della Marina francese: anche nei giorni scorsi alcune tv locali avevano riferito di bombardamenti francesi in alcune città della Somalia meridionale.Intanto continua sui miliziani somali anche la pressione degli Stati Uniti che, secondo il Washington Post, disporrebbero di un campo d’aviazione segreto nel sud dell’Etiopia, ad Arba Minch, da cui sarebbero partiti nei giorni scorsi i droni che hanno provocato in Somalia anche vittime civili. Un portavoce della 17esima Air Force, che supervisiona le operazioni in Africa, ha confermato che operazioni sono in corso nell’aeroporto etiope e che si lavora «per fornire sostegno operativo e tecnico ai nostri programmi di assistenza alla sicurezza». I droni – ha aggiunto – sono arrivati nei mesi scorsi e le loro missioni «continueranno fino a quando il governo dell’Etiopia accetterà la nostra cooperazione». Appena un mese fa Addis Abeba aveva smentito la presenza di droni Usa nel Paese. «La situazione in Somalia richiede un maggiore sforzo della comunità internazionale – ha detto da parte sua il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini – . Non c’è l’ipotesi di un intervento e non ci può essere», ma solo «azioni a sostegno del governo transitorio somalo».Ieri, intanto, le truppe keniane hanno ucciso nove shabaab nel corso di uno scontro nel sud della Somalia. È la prima volta che le truppe keniane incontrano sacche di resistenza di al-Shabaab da quando sono iniziate le operazioni militari in Somalia. Nel frattempo un veicolo delle forze di sicurezza è stato fatto esplodere nel nord del Kenya e tre persone sono rimaste ferite: forse un nuovo attentato shabaab dopo quelli dei giorni scorsi.
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