venerdì 1 ottobre 2021
Dal 2009 l'Ong ha salvato 20mila ragazze in Kenya e Tanzania, anche grazie alla diffusione di riti di passaggio alternativi alle mutilazioni
Bambine sostenute in Kenya da Amref

Bambine sostenute in Kenya da Amref

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Un dramma che riguarda 200 milioni di ragazze nel mondo, la maggior parte di queste in Africa. Le mutilazioni genitali femminili restano una gravissima violazione dei diritti umani che incide sul futuro delle giovanissime. Dal 2009 a oggi l’ong Amref Health Africa ha lavorato affinché le donne siano sempre più consapevoli dei loro diritti e del ruolo fondamentale che hanno come agenti del cambiamento. Sono oltre 20mila le ragazze salvate in Kenya e Tanzania, con una diminuzione del 24% delle mutilazioni genitali nelle zone in cui l’Ong è intervenuta e un calo del 4,9% dei matrimoni precoci.

“Poiché le mutilazioni genitali femminili sono spesso associate al rituale di passaggio di una giovane donna all’età adulta, Amref coinvolge le comunità in riti di passaggio alternativi, un momento di canti, balli e festeggiamenti in sostituzione della mutilazione genitale femminile, per migliorare la salute e incoraggiare l’istruzione delle ragazze”, spiegano i responsabili dell’organizzazione.

Denge Lugayo, 56 anni e padre di 5 figli, nato nel villaggio rurale keniano di Marsabit, lavora da tempo con Amref Health Africa. Anni fa ha aiutato una vicina che aveva avuto gravi problemi a causa della mutilazione genitale. “Dopo questo episodio – racconta – ho letto molto sugli effetti delle mutilazioni. E’ stato grazie a lei che ho detto no al taglio sulle mie figlie e ho fatto una campagna tra vicini, amici e parenti per fermare le mutilazioni nella mia comunità. Una decisione non semplice: all’inizio gli uomini non l’hanno accolta con favore, ma sto iniziando a vedere dei cambiamenti grazie ai tanti padri che ora partecipano ai nostri incontri. Piano piano vinceremo la battaglia contro le mutilazioni e i matrimoni precoci”.

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