martedì 25 maggio 2021
Calano le notizie sull'Africa nel 2020 secondo il rapporto Amref -Osservatorio di Pavia focalizzato sui giovani. Nell'ondata di temi sanitari, Avvenire fa eccezione, meglio i programmi tv
Amref: il Covid oscura il Continente del futuro nei media italiani

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Nella Giornata Mondiale dell'Africa Amref Health Africa-Italia ha presentato la seconda edizione de “L'Africa MEDIAta”, rapporto a cura dell'Osservatorio di Pavia. Quest'anno lo studio analizza l'Africa nella rappresentazione dei media e nell'immaginario dei giovani dalla fine del 2019 ai primi mesi del 2021. Tra gli effetti dell’emergenza sanitaria Covid-19 e delle sue drammatiche conseguenze, vi è la progressiva scomparsa mediatica, nel corso del 2020, di temi, eventi e Paesi dell’Africa, messa in ombra. Il Rapporto 2021 – disponibile sul sito www.amref.it - registra una drastica diminuzione dell’attenzione complessiva per l’Africa nel 2020 – sulla stampa, nei notiziari e nei programmi di informazione – in ragione soprattutto della ristrutturazione delle agende a causa della pandemia.

L’analisi di sei quotidiani nazionali - nel periodo 1 luglio 2019/28 febbraio 2021 – rileva che la media mensile di notizie in prima pagina, dedicate all’Africa, per testata, è pari a 10. Una media inferiore del 55% rispetto alla rilevazione 2019, che prendeva in esame in primi sei mesi dello stesso anno. Sul versante “Africa qui” - le notizie relative all’Africa e ai suoi protagonisti nel contesto italiano – spicca una drastica diminuzione del tema immigrazione nel corso del 2020, sopraffatto dai temi sanitari. Per “Africa là” il tema Guerra e terrorismo è al primo posto col 34,4%, mentre il Covid all’1,7%.Avvenire resta il primo quotidiano italiano per titoli e notizie dedicati all'Africa

In tv nei notiziari in prima serata- nello stesso periodo – vi è l’1,6% di notizie a tema Africa. I due picchi di attenzione sono tra dicembre e gennaio 2019, con la crisi libica e a febbraio 2021, con l’uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, del carabiniere e dell’autista che viaggiavano con lui. Temi prevalenti riguardanti i Paesi africani sono: guerra/terrorismo (32,9%); politica (28,7%); migrazione (12%). Chiudono sport (2,1%) e cultura (1,3%).

Nei programmi di informazione e di infotainment - analizzati 91 programmi di sette reti generaliste, nel periodo 1 gennaio/31 dicembre 2020 – sono state 3217 le citazioni all’Africa e agli africani. Di queste solo 1/3 (1.049) erano riferimenti specifici a quella che il report definisce “Africa là”; quindi un riferimento ogni 58 ore di programmazione. La pandemia di Covid-19 ha raccolto il 13% dei riferimenti all’Africa.

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Su Facebook – con 8419 post analizzati di 18 pagine media e 21 organizzazioni umanitarie, nel periodo 1 gennaio/31 dicembre 2020 – l'analisi vede due parole chiave al vertice delle tematiche: “Libia” per i media; “Sviluppo” per le Ong. Due termini che – secondo i ricercatori – inquadrano due prospettive opposte.

La novità del 2020, almeno nell’informazione, è sull’“Africa qui” in merito ai temi del razzismo e dei diritti delle minoranze etniche, a seguito dall’uccisione di George Floyd e dei movimenti di protesta che ne sono conseguiti, Black Lives Matter. Tali temi, riferiti ad afrodiscendenti e migranti presenti in Italia, erano del tutto marginali e legati a specifici eventi, nelle rilevazioni precedenti.

Per comprendere quale sia l’Africa trasmessa da prodotti televisivi di finzione per minori (scuola primaria e secondaria) si è condotta un’esplorazione su 30 diversi titoli, che avessero una qualche pertinenza africana . Il dato rilevante è che la diversificazione multi-etnica dei cast - che ha una grande importanza nel “normalizzare” la diversità - sembra affermarsi progressivamente nelle produzioni recenti. Tale approdo presente nei prodotti di intrattenimento – fiction e lungometraggi - sfida alcuni degli stereotipi ancora presenti nell’informazione.

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