mercoledì 4 maggio 2016
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Istanbul. Si è aperto ieri nella città sul Bosforo il processo a Murat Belge, editorialista del quotidiano Taraf e decano degli intellettuali turchi, accusato di aver offeso il presidente Recep Tayyip Erdogan in un articolo in cui sosteneva che il leader di Ankara ha rilanciato la scorsa estate il conflitto curdo nel sud-est del Paese a fini elettorali. All’udienza, in cui l’editorialista si è dichiarato innocente, ha preso parte per solidarietà il premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk. Lo scrittore ha detto che legge gli editoriali di Belge da 50 anni e che ha imparato molto da lui». Il processo, sottolineano media, è iniziato nella Giornata mondiale della libertà di stampa. Se giudicato colpevole, Belge rischia fino a 4 anni di carcere. «Sono un membro di uno dei club più affollati della Turchia, quello di chi ha insultato Erdogan », ha ironizzato l’editorialista. Da quando è stato eletto presidente, nell’agosto 2014, quasi duemila inchieste sono state aperte per presunti insulti nei confronti di Erdogan a giornalisti, accademici, studenti, una miss Turchia e l’ex stella del calcio – oltre che ex deputato del suo partito – Hakan Sukur. Ieri il pm ha chiesto invece per il direttore del quotidiano di opposizione Cumhuriyet Can Dundar, 31 anni di carcere. Insieme al caporedattore Erdem Gul, Dundar è a processo per aver pubblicato fotografie di camion dell’intelligence turca carichi di armi destinate ai ribelli siriani.
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