lunedì 31 ottobre 2011
Sono sospettati di avere legami con il gruppo di al Qaeda che ha rapito tre operatori umanitari europei, tra cui l'italiana Rossella Urru.
COMMENTA E CONDIVIDI
Quattro persone sospettate di avere legami con il gruppo di al Qaeda che ha rapito operatori umanitari europei in Algeria, tra cui l'italiana Rossella Urru, sono stati arrestati dai servizi di sicurezza algerini a Tamanrasset e Bechar. Lo apprende da fonte informata il quotidiano algerino el Khabar. La cooperante italiana Rossella Urru, rapita lo scorso 23 ottobre assieme a due cooperanti spagnoli, è viva e in mano ad al Qaeda. Lo riferisce un mediatore. I tre cooperanti, rapiti domenica scorsa nel campo profughi Saharawi di Rabuni, nel sud ovest dell'Algeria, sono nelle mani di Al Qaeda per il Maghreb islamico, ha riferito il mediatore. Sarda, 29 anni, Urru è rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP) e lavora da due anni nel campo profughi saharawi. Con lei sono stati sequestrati Ainhoa Fernandez de Rincon, dell'Associazione amici del popolo saharawi e Enric Gonyalons dell'organizzazione spagnola Mundobat. Gli arresti eseguiti dall'esercito algerino, secondo quanto riferisce El Khabar, sono stati complessivamente otto nell'ambito di una operazione mirata a colpire la "rete" di al Qaeda nel Maghreb nelle wilaya (distretti) dell'Algeria meridionale e quindi a cercare di liberare i tre sequestrati. All'operazione, come quelle che ormai da mesi impegnano le forze armate algerine, partecipano anche unità aeree (elicotteri e caccia). Gli sforzi per intercettare il gruppo terrorista che ha in mano i tre cooperanti rapiti al momento non hanno consentito la loro liberazione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: