venerdì 3 luglio 2015
Massiccia controffensiva, dopo un violento attacco dei gruppi islamisti.
L'Is, il Sinai e altri fuochi: un incendio annunciato di Fulvio Scaglione
Bimbi siriani, c'è anche l'incubo sfruttamento
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Offensiva dei miliziani islamisti su Aleppo e controffensiva dell'aviazione siriana. Non c'è tregua per la martoriata città, seconda per dimensioni dopo la capitale Damasco e un tempo fulcro economico del paese. Il regime di Bashar al-Assad ha risposto al massiccio attacco di una coalizione jihadista scatenando una violenta serie di raid aerei. Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, gruppo vicino all'opposizione con sede a Londra. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Sana, che cita una fonte dell'esercito, oltre 100 "terroristi" sono stati uccisi e 14 veicoli sono stati distrutti. Nella notte una coalizione composta da 13 gruppi estremisti tra i quali figura anche il Fronte al-Nusra, il ramo di al-Qaeda in Siria, aveva lanciato il più violento attacco degli ultimi tre anni contro i quartieri in mano alle forze governative. I combattimenti sarebbero scoppiati nella linea del fronte nel quartiere Zahara per estendersi poi ad altri fronti, come la città vecchia e le principali linee di rifornimento dei governativi. In un comunicato, la coalizione ribelle ha affermato che l'obiettivo dell'offensiva "è la liberazione di Aleppo per istituirvi la Sharia"; ovvero la legge islamica. La caduta di Aleppo rappresenterebbe un forte colpo al regime, al quale rimarrebbe il controllo della sola striscia di territorio che da Damasco sale a nord fino al litorale mediterraneo. Una vittoria dei miliziani sunniti dividerebbe la Siria tra un Ovest controllato da Damasco e il resto del Paese controllato da un miscuglio di gruppi armati.
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