mercoledì 1 giugno 2011
Prima notte in cella all'Aja per Ratko Mladic; non appena arrivato, l'ex comandante militare serbo-bosniaco è stato sottoposto a una visita medica.
- IL COMMENTO Il generale che si credeva Dio
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Prima notte in cella all'Aja per Ratko Mladic, estradato martedì dalla Serbia e consegnato al Tribunale Penale Internazionale per i Crimini di Guerra nell'ex Jugoslavia. Non appena arrivato, l'ex comandante militare serbo-bosniaco è stato sottoposto a una visita medica, "come previsto dalle procedure". A riferirlo è stata una portavoce del Tribunale Onu, Nerma Jelacic, che non ha fornito dettagli sulle prime ore di detenzione olandese di Mladic. "Non rilascerò alcuna dichiarazione sulle sue condizioni personali", ha tagliato corto la portavoce.Sui problemi di alute del 69enne imputato aveva puntato il suo difensore serbo, Milos Saljic, per tentare di evitare l'estradizione all'Aja, ma i giudici di Belgrado hanno valutato che Mladic sia sufficientemente in forma per affrontare il viaggio e, in seguito, il processo. Negli ambienti del Tpi si vocifera che il 'boia di Srebrenicà potrebbe fare la sua prima comparsa in aula già venerdì, ma Jelacic non ha confermato queste indiscrezioni. L'udienza preliminare dovrebbe tenersi comunque in settimana. Non si sa nemmeno se Mladic potrà continuare a farsi assistere da Saljic, ma è improbabile in quanto il legale deve essere scelto da una lista selezionata di professionisti accreditati presso il Tribunale per l'ex Jugoslavia. Alla domanda se l'ex generale abbia già nominato un avvocato, la portavoce Onu ha risposto che "è appena arrivato e deve ancora sceglierne uno".
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