venerdì 27 febbraio 2015
​La storia di Sara Bahayi, 38 anni, nubile, che con il suo lavoro mantiene i familiari. Sfidando i pregiudizi e le minacce.
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Guida un taxi e, con questo, una sorta di rivoluzione. È Sara Bahayi, 38 anni, la prima tassista donna dell'Afghanistan. Nubile, ammette con schiettezza che in una società fortemente patriarcale come quella afghana, dove le donne sono considerate cittadini di seconda classe e spesso vengono abusate, Bahayi sfida i ruoli. E manda un messaggio alle donne afghane: uscite di casa, guadagnate, non fate affidamento sugli uomini.Alla guida della sua Toyota Corolla, taxi numero 12925, ogni giorno svolge il suo lavoro tra uomini. Resiste agli sguardi e ai fischi, come anche alle minacce. La maggior parte degli uomini non entra nel suo taxi, convinti che le donne non debbano mai guidare per un uomo. Eppure Bahayi guadagna tra i 10 e i 20 dollari al giorno, dice, abbastanza mantenere lei e i suoi 15 parenti, tra cui sua madre malata. Sulla sua auto non vuole trasportare solo persone, ma anche portar via le donne dalle tradizioni e dalla paura. Nel suo taxi, Bahayi testa i confini, reali e immaginari, attraversando strade e autostrade.Un giorno, occhiali scuri e vestita da uomo, ha preso dei passeggeri in una zona governata dai talebani dopo che tutti i tassisti maschi si erano rifiutati di farlo. Un altro giorno ha convinto un uomo che sbagliava a pensare che l'Islam proibisca alle donne di guidare."Lei invia il messaggio che uomini e donne hanno uguali diritti", ha detto Arifa Saffar, capo della Rete delle donne afghane, un gruppo no profit che aiuta le donne nella provincia di Balkh. "Se un uomo può guidare un taxi, perché non una donna? Ha dimostrato nella realtà che una donna può guidare altrettanto bene di un uomo", ha aggiunto. E per il futuro sta negoziando con alcuni uomini per guidare una concessionaria di auto. Diventerà, spera, la prima donna titolare di una concessionaria di auto in Afghanistan. È stato due anni fa che Bahayi ha preso la patente per guidare un taxi. Con lei c'erano altri 30 studenti, tutti uomini, ma solo nove hanno superato l'esame. La sua decisione di guidare un taxi deriva anche da necessità pratiche. Alla fine del 1990 i talebani hanno ucciso suo cognato e lei è stata costretta a prendersi cura di sua sorella e dei suoi sette figli. Ha quindi iniziato a lavorare per diverse agenzie umanitarie, guadagnandosi da vivere, ma un marito non glielo avrebbe mai permesso. "Ecco perché sono single", ha detto Bahayi. I talebani non permettevano alle donne di lavorare o di lasciare le loro case senza accompagnatori di sesso maschile o il burqa. Così un nipote ha sempre camminato al suo fianco. Quando il governo talebano è stato estromesso, Bahayi è diventata insegnante di scuola superiore, ma non poteva sostenere la sua famiglia con il suo reddito e così ha deciso di prendere la patente. Un vicino di casa maschio le insegnò a guidare in 15 giorni e con la vendita di un pezzo di terra ereditato dal padre ha comprato una Toyota.All'inizio trasportava donne del quartiere che si sentivano più a loro agio con lei che un uomo alla guida e che poi l'hanno incoraggiati a diventare un tassista. Il giorno dopo aver ricevuto la licenza, il suo primo cliente, una donna, è rimasta così stupita dal vedere Bahayi alla guida del taxi che ha chiesto un tour per Mazar-e Sharif. Lungo la strada i bambini, e anche alcuni uomini, l'hanno applaudita. "E 'stata davvero una grande giornata per me", ricorda Bahayi. Ma la maggior parte degli uomini si rifiutarono di entrare nel suo taxi e alcuni suoi colleghi hanno bloccato la strada per impedire a potenziali clienti di andare da lei. Alla fine si sono abituati a vederla in giro, ma la loro disapprovazione resta. "Non potrò mai permettere a mia moglie di guidare - ha detto il tassista Jan Mir, 40 anni - Alle donne è proibito guidare. Non è socialmente accettabile". Ma alcuni uomini nel quartiere di Bahayi vedono il lei un elemento di sicurezza per le donne della loro famiglia. "Avere una tassista femmina è come avere un medico di sesso femminile", ha detto Mohammad Akram, 50 anni, con tre sue parenti all'interno del taxi di Bahayi. "Le nostre donne si sentono bene con una donna al volante. Si sentono al sicuro", ha spiegato. Ma contro di lei sono anche state lanciate minacce. "Vuoi avviare la prostituzione sul suo taxi, portando i clienti da un luogo a un altro", ha scritto una persona, utilizzando un nome femminile, sulla pagina Facebook di Bahayi. Inoltre nelle scorse settimane alcune persone hanno cercato di entrare in casa sua. Il giorno dopo, Bahayi ha comprato un fucile e a turno, lei e i suoi fratelli, fanno la guardia alla casa.

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