Kabul, familiari in attesa di notizie davanti all'ospedale dove sono stati portati i feriti - Ansa

È di 32 morti e 40 feriti il bilancio provvisorio di un attentato kamikaze contro una scuola a Kabul. Lo ha riferito una fonte del governo afghano all'emittente al-Jazeera. L'esplosione è avvenuta nel quartiere di Dasht-e-Barchi, un'area a maggioranza musulmana sciita nella parte occidentale della capitale, dove vive la minoranza hazara, teatro di alcuni degli attacchi più mortali in Afghanistan.

"Un centro educativo chiamato Kaj è stato attaccato, causando purtroppo morti e feriti", ha twittato il portavoce del ministero degli Interni Abdul Nafy Takor. "Attaccare obiettivi civili dimostra la crudeltà disumana e la mancanza di standard morali del nemico". Secondo la polizia si è trattato di un attacco suicida. Video postati online e foto pubblicate dai media locali hanno mostrato le vittime insanguinate che venivano portate via.

"Eravamo circa in 600 nell'aula, la maggior parte delle vittime sono ragazze", ha detto un ferito all'agenzia Afp. Gli studenti, diplomati delle superiori, stavano seguendo un corso di preparazione per gli esami d'accesso all'università. Alla Cnn una testimone giunta sul posto, Taiba Mehtarkhil, ha detto: "Ho visto genitori, parenti degli studenti, urlare e correre su e giù. Alcuni cercavano soccorsi per i loro cari e altri erano alla ricerca di figli e figlie. Ho visto con i miei occhi una ventina di morti e molti feriti".

Negli ultimi mesi la sicurezza in Afghanistan sta diventando ancora più precaria. Gli hazara sciiti afgani sono stati perseguitati per decenni, considerati eretici sia dai taleban al governo (dal 1996 al 2001 e dall'anno scorso) sia dal Daesh nemico dei taleban. Innumerevoli attacchi hanno devastato i loro quartieri, prendendo di mira bambini, donne e scuole.

L'istruzione è un tema scottante in Afghanistan, con i taleban che impediscono alle ragazze di frequentare la scuola secondaria e anche il Daesh contrario all'istruzione di donne e ragazze.