martedì 3 maggio 2016
La sua foto con la maglia di plastica fece il giro del web. Sembrava finita bene. Invece la vita riserva qualche volta brutte sorprese.
Quel bimbo afghano che sognava Messi
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Sembrava una storia a lieto fine, invece ha un triste epilogo. Ricordate il piccolo afghano che giocava a pallone indossando un sacchetto di plastica a righe bianche e celesti come se fosse la maglia della nazionale argentina di Messi?

Murtaza Ahmadi, 5 anni, su web diventò una star. La sua foto fece il giro del mondo e un giornalista della Bbc riuscì a rintracciare la sua famiglia, nella provincia afghana centrale di Ghazni. Tramite l'Unicef, il 25 febbraio scorso il bimbo ricevette una maglia originale della nazionale argentina autografata dallo stesso attaccante del Barcellona Leo Messi. Lieto fine da applausi.

Murtaza con la maglia ufficiale di Messi (foto Unicef)Ma nella vita, si sa, il finale è sempre provvisorio. A distanza di mesi si apprende che la famiglia ha dovuto lasciare l'Afghanistan a causa delle minacce telefoniche che riceveva da quando Murtaza era diventato famoso. Ora vivono in Pakistan, a Quetta. "La vita era diventata insopportabile" si sfoga il padre di Murtaza, Mohammad Arif Ahmadi, intervistato dall'agenzia Ap. Temevano persino che il piccolo venisse rapito.

Il piccolo Murtaza con il padre (Lapresse)La speranza è che ci siano altre sorprese, questa volta liete, nella vita di Murtaza e dei suoi familiari. Neanche oggi è detta la parola fine.
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