giovedì 9 marzo 2017
I taleban hanno eseguito un'altra brutale condanna per adulterio. Il governo vara le prime norme severe per chi abusa dei bambini vestendoli da donna e molestandoli
La pratica, purtroppo, rewsta molto diffusa nelle zone tribali afghane

La pratica, purtroppo, rewsta molto diffusa nelle zone tribali afghane

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Due facce di uno stesso Paese, una di orrore l'altra un segnale di speranza nel buio di una atroce “tradizione”. Una donna è stata accusa di adulterio dai taleban che l'hanno lapidata a morte, il governo invece corre ai ripari inasprendo le pene per chi abusa dei bambini costringendoli a vestirsi da donna e sottoponendoli a tremende molestie. Perché non si tratta di un gioco, come il nome gentile suggerirebbe “bacha bazi”, ma una usanza disumana, più volte denunciata ma che in Afghanistan sembra inattaccabile. Diffusa anche tra i militari che combattono i taleban, mentre ai commilitoni stranieri viene consigliato semplicemente di ignorare gli abusi e considerarli come parte della cultura locale. Sono infatti migliaia, tra i 10 e i 18 anni, i bacha bazi («gioco con i bambini», in persiano) che, perlopiù minorenni, vengono rapiti e venduti per essere utilizzati, con abiti e trucco femminili, come danzatori e come schiavi sessuali durante festini tra uomini.

A disposizione di chiunque abbia potere e mezzi per abusarne senza temere una punizione. Qualcosa potrebbe cambiare con l’entrata in vigore entro questo mese del nuovo Codice penale che criminalizza la pratica e introduce pene sulla carta severe, fino alla pena di morte nei casi di violenza aggravata o di morte delle vittime di una pratica antica, di origine centrasiatica, che negli anni in cui i taleban (1996-2001) furono al potere venne perseguita come scandalosa e non-islamica e quindi notevolmente ridotta per ritornare consistente dopo la caduta del regime nel 2001. Oggi, sono addirittura i taleban a usare i bacha-bazi come informatori, infiltrandoli tra le forze di sicurezza.

Non è considerato «sconveniente»

L’usanza approfitta della condizione di debolezza e di necessità di tanti bambini e giovani nei molti anni di conflitto a cui è stato sottoposto il Paese, ma anche di una mentalità arcaica che non lascia uno spazio sociale alle donne, che non tutela i minori e che relega pratiche sessuali e abusi nella clandestinità oppure, come in questo caso, nella finzione. In Afghanistan, l’uso di giovani uomini per intrattenimento «non è considerato sconveniente» e alimenta anche un consistente mercato di audiovisivi, ma pochi ignorano che è solo una copertura per una forma di prostituzione per alcuni, per terribili abusi su molti che già provengono da esperienze traumatiche in famiglia o da parte di pedofili. In diversi casi finiscono in una condizione di concubinaggio presso individui benestanti, ma per la maggioranza sono costretti a una vita nomade, gestiti da procacciatori e sfruttatori che girano i villaggi alla ricerca di vittime.

Otto esecuzoni in un anno

L'altra vicenda è purtroppo invece quasi consuetudine: i taleban afghani hanno lapidato a morte una donna sospettata di adulterio e punito con la fustigazione l'uomo accusato per la relazione “clandestina”. La notizia arriva dalla provincia di Badakhshan, nel nordest dell'Afghanistan. È accaduto tutto nel distretto di Wardooj, ha denunciato Zufnoon Natiq, capo del Dipartimento Affari femminili nella provincia. Il distretto è sotto il controllo dei taleban e le autorità hanno ancora poche notizie. Così come le verifiche, per ora possono affidarsi solo alle dichiarazioni ufficiali. Secondo Natiq è però l'ottavo caso di una donna uccisa dai taleban negli ultimi 12 mesi con l'accusa di "crimini contro la morale". Un mese fa i talebani sono stati accusati di aver ucciso a sangue freddo due donne accusate di adulterio nella stessa provincia di Badakhshan. A gennaio, nell'Afghanistan centrale, sei persone sono state condannate dai taleban alla fustigazione in pubblico con l'accusa di furto e adulterio.

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