martedì 5 aprile 2022
Quest'anno il 70% della popolazione del Sud Sudan dovrà affrontare "fame estrema". I fondi non bastano mai. Per il Comitato Internazionale della Croce Rossa "la crisi di cibo sta passando inosservata"
Un bambino in un campo profughi della Somalia

Un bambino in un campo profughi della Somalia - Ansa

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Il mondo pensa all'Ucraina. Intanto, la crisi alimentare del continente africano continua a mordere. Inosservata. Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa denuncia che in Africa una persona su quattro soffre la fame. I fondi d'emergenza scarseggiano, mentre il numero delle persone senza cibo a sufficienza è destinato ad aumentare.

Ucraina e Russia producono il 30% di tutto il grano commerciato al mondo. La guerra ha interrotto praticamente l'esportazione di questo cereale. Il conflitto, dicono gli osservatori, rischia di incrementare una catastrofe alimentare che è già in atto. Circa 364 milioni di persone in Africa non consumano calorie a sufficienza. Il 70% della popolazione del Sud Sudan dovrà affrontare "una fame estrema" quest'anno a causa dei disastri naturali e dell'instabilità interna del Paese. Sei milioni di persone in Etiopia avranno bisogno di interventi "salvavita", perché la regione soffre la preggiore siccità degli ultimi decenni. In Burkina Faso il numero delle persone "sfollate per fame" è più che raddoppiato negli ultimi 365 giorni.

La Croce Rossa ha preventivato 1 miliardo di euro quest'anno per fronteggiare questo scenario. Ma i soldi e le risorse stanziate non bastano. Per Dominik Stillhart, capo delle operazioni globali del Cicr, "l'attenzione globale sulla condizione dei civili in Ucraina non dovrebbe impedire al mondo di guardare alle altre crisi".


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