Cuba resta anche senza uova, la Colombia corre in aiuto
di Redazione
La produzione interna si è dimezzata a causa dell'influenza aviaria che ha decimato le galline negli allevamenti. Un cartone di uova aveva raggiunto il prezzo di 114 euro. Bogotà invia due container

Va sempre peggio. Cuba si prepara a ricevere due container di uova colombiane in una spedizione senza precedenti concordata tra i due Paesi nell'ultima Fiera internazionale dell'Avana (Fihav): secondo il quotidiano colombiano El Tiempo, il carico contiene 518.400 uova. Il direttore generale dell'Istituto colombiano agricolo (Ica), Juan Fernando Roa Ortiz, ha affermato che la Colombia non è stata colpita dall'influenza aviaria e dalla malattia di Newcastle, il che garantisce le condizioni per la biosicurezza del settore avicolo. Una tegola he si abbatte su una situazione economica disastrosa.
La produzione di uova a Cuba è crollata del 50%, hanno ammesso le autorità l'anno scorso, e la produzione di pollame sull'isola caraibica è attualmente al 50% della capacità. Queste condizioni si riflettono nell'alimentazione e nell'economia dei cubani, che hanno visto un aumento dei prezzi di questi prodotti. Secondo i dati disponibili, lo scorso settembre il prezzo di un cartone di uova aveva raggiunto 3.000 pesos (114 euro) rispetto a un salario minimo mensile di 2.100 pesos (circa 80 euro). Due settimana fa il governo di Díaz-Canel, per la prima volta dalla Rivoluzione, aveva chiesto aiuto anche al Programma alimentare delle Nazioni Unite che aveva inviato carichoi di latte in polvere, vista la scarsità di produzione interna.
La produzione di uova a Cuba è crollata del 50%, hanno ammesso le autorità l'anno scorso, e la produzione di pollame sull'isola caraibica è attualmente al 50% della capacità. Queste condizioni si riflettono nell'alimentazione e nell'economia dei cubani, che hanno visto un aumento dei prezzi di questi prodotti. Secondo i dati disponibili, lo scorso settembre il prezzo di un cartone di uova aveva raggiunto 3.000 pesos (114 euro) rispetto a un salario minimo mensile di 2.100 pesos (circa 80 euro). Due settimana fa il governo di Díaz-Canel, per la prima volta dalla Rivoluzione, aveva chiesto aiuto anche al Programma alimentare delle Nazioni Unite che aveva inviato carichoi di latte in polvere, vista la scarsità di produzione interna.
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