sabato 15 febbraio 2020
Il giovane ricercatore egiziano, studente all'università di Bologna, era stato arrestato al rientro in Egitto per propaganda eversiva. In tutta Italia sit in e manifestazioni per il rilascio di Zaki
Un autoscatto del giovane egiziano Patrick George Zaky

Un autoscatto del giovane egiziano Patrick George Zaky - Ansa

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Il tribunale di Mansura, dopo un'udienza durata appena dieci minuti, ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Patrick George Zaki, lo studente 27enne dell'Università di Bologna arrestato al rientro in Egitto con accuse di propaganda eversiva. "Il ricorso è stato respinto", ha detto uno dei legali del ragazzo, Wael Ghali.

Patrick George Zaki è arrivato al tribunale di Mansura con ai polsi le manette. Entrando, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano come stava, "tutto bene".

Il ricercatore egiziano, che studia all'università di Bologna al Master Gemma, era stato arrestato all'aeroporto del Cairo l'8 febbraio, con l'accusa di danneggiare la sicurezza nazionale, incitare alle proteste e propagandare false notizie.

Gli avvocati del giovane hanno fatto ricorso contro la custodia cautelare di 15 giorni decisa l'8 febbraio. Il 27enne dovrà ora attendere l'udienza del 15 febbraio sull'eventuale proroga di altri 15 giorni della custodia cautelare qualora fosse necessario un supplemento di indagine.

"La famiglia ha deciso di non fare alcuna dichiarazione a proposito del processo": ha spiegato Wael Ghali, uno dei legali di che ha partecipato all'udienza odierna in cui è stato respinto un primo ricorso contro la custodia cautelare imposta a Patrick George Zaki.
"Questa decisione è stata presa nell'interesse di Patrick", si è limitato ad aggiungere il legale, rispondendo alla richiesta di un commento sul fallito ricorso e in particolare se fossero delusi avendo sperato fortemente in un rilascio.

Una fonte giudiziaria ha detto che la scelta del giudice di respingere il ricorso è "inspiegabile e ci si aspettava un rilascio su cauzione. Ma questo processo è politicizzato". All'esterno del tribunale, sono stati notati alcuni giovani che una fonte ha definito "amici di Patrick venuti sperando in un suo rilascio".
"C'è delusione, avevamo sperato in un'esito diverso. C'erano segnali che potesse andare diversamente: un'aula piena di giornalisti, internazionali e egiziani, di diplomatici, italiani inclusi. Ma non è servito a nulla", ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "Adesso ripartiamo con una campagna ancora più forte, più viva", in vista dell'udienza del 22, per arrivarci "ancora più determinati".

Dalla pagina Facebook Patrick Libero

La campagna di liberazione per Patrick: «Chiediamo agli studenti di tutto il mondo di manifestare per Zaki»

"Il rifiuto dell'Appello sulla sentenza di detenzione di Patrick conferma le nostre preoccupazioni riguardo alle intenzioni delle autorità egiziane di punire e maltrattare Patrick. Anche se le accuse contro di lui sono state inventate e la vera accusa a Patrick è semplicemente di difendere i diritti degli oppressi ed emarginati in questo Paese, la Corte ha deciso di mantenere la sua detenzione".

Lo scrivono su Facebook gli attivisti che sostengono la campagna ufficiale di solidarietà per la liberazione di Patrick George Zaki.
La campagna rivendica "che Patrick dovrebbe stare nel campus universitario, non chiuso nella cella di una prigione". Gli attivisti, inoltre, "rifiutano il tono nazionalista usato dalle autorità egiziane per screditare le campagne di solidarietà di Patrick e danneggiare la sua reputazione. L'illegale arresto politico di Patrick, insieme alla fabbricazione di accuse, sono palesi violazioni dei diritti umani per i quali l'Egitto si è impegnato, firmando numerose alleanze e accordi internazionali". Anche le piazza italiane si mobilitano per il rilascio di Zaki: da Bologna a Milano, da Padova a Pescara e Palermo.



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