giovedì 23 gennaio 2020
Il virus, le vittime, i Paesi in cui si registrano casi di contagio. I sintomi, le cure. E cosa ha insegnato la lezione della Sars
Un paziente sospettato di essere affetto da polmonite da nuovo coronavirus, all'ospedale Prince of Wales di Hong Kong

Un paziente sospettato di essere affetto da polmonite da nuovo coronavirus, all'ospedale Prince of Wales di Hong Kong - Reuters

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Ecco quello che sappiamo del coronavirus, responsabile della polmonite anomala, diffusosi nella provincia dell'Hubei in Cina e che sta destando allarme in tutto il mondo.

Quando è stato scoperto il virus?

Il virus, chiamato 2019 novel coronavirus (2019-nCoV), è stato identificato per la prima volta a Wuhan l'anno scorso e si ritiene sia passato dagli animali agli esseri umani in un mercato ittico, Wuhan Huanan, ora chiuso, dove si vendeva anche carne di animali selvatici. Le autorità hanno confermato casi di trasmissione tra gli esseri umani. L'agente patogeno è un coronavirus, della famiglia dei virus a cui appartengono anche quello della Sars (la sindrome respiratoria acuta severa) e la Mers (la sindrome respiratoria del M.O.).

Dove si sono registrati i casi?

Finora Pechino ha confermato 17 vittime, tutte nella provincia dell'Hubei dove si registrano centinaia di casi. Altri casi per ora isolati sono stati registrati in diversi territori e Paesi: Hong Kong, Macao, Taiwan, Giappone, Singapore, Thailandia (4 casi), Corea del Sud e Stati Uniti.

Quante città sono in isolamento?

Wuhan (11 milioni di abitanti) e la vicina città di Huanggang (7,5 milioni) sono già in quarantena: treni e autobus bloccati, aerei a terra. Ezhou, un'altra città vicina, non opererà più trasporti ferroviari.

Quali sono i sintomi? E le cure?

I sintomi sono molto comuni e simili a quelli di altri virus: febbre, raffreddore e difficoltà respiratorie. Non c'è vaccino, ci sono antivirali a livello sperimentale e a volte si somministra l'antibiotico, nel caso in cui si adombri la complicanza batterica.

Chi sono le vittime?

Molti anziani, persone con almeno 48 anni e spesso con malattie preesistenti: Pechino ha diffuso l'identikit delle prime 17 vittime. Tutti, tranne due dei 13 uomini e quattro donne deceduti, avevano più di 60 anni. E dieci avevano una malattia preesistente. Secondo la Commissione sanitaria centrale di Pechino, il più giovane aveva 48 anni e il più anziano 89. La gran parte soffriva di malattie come morbo di Parkinson e diabete.

Il virus è partito dai serpenti?

Ancora non si è capito da cosa il coronavirus abbia avuto origine, informazione che sarebbe molto preziosa per fronteggiarne la diffusione. Potrebbe aver avuto origine nei pipistrelli o nei serpenti. Le teorie si basano sull'esame della sequenza del genoma del virus e due studi indicano il ruolo probabile dei pipistrelli nell'origine del virus. Ci potrebbe però essere stato un "ospite intermedio" e uno studio del Journal of Medical Virology identifica serpenti come il possibile colpevole. I due studi non spiegano come il virus possa essere stato trasmesso dagli animali all'uomo.

È vero che è stato cancellato il Capodanno cinese?

La misteriosa epidemia di polmonite virale si intreccia con le festività del Capodanno cinese, quando si verifica il picco di viaggi all'interno del Paese asiatico. Il rischio dunque è l'aumento del contagio. In occasione della più importante festività del calendario cinese, si prevedono circa tre miliardi di spostamenti in poco più di un mese, il periodo del "chunyun", cominciato il 10 gennaio e che si protrarrà fino al 18 febbraio. Pechino ha annullato tutti i festeggiamenti, lo stesso ha fatto Macao. Ma la diffusione potrebbe già essere in corso. La scuola di ingegneria di Wuhan ha iniziato la sua pausa invernale il 9 gennaio.

Perché l'epidemia è partita proprio da Wuhan?

Non è chiaro, ma sappiamo che Wuhan, 11 milioni di abitanti, è una città con una forte immigrazione. Ospita una delle scuole di ingegneria più prestigiose della Cina, l'Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong. Circa il 9% della popolazione è composto da studenti universitari e solo 8,8 milioni sono residenti permanenti, il resto sono immigrati.

La vicenda della Sars ha insegnato qualcosa?

Mettendo in isolamento due città per isolare il misterioso virus, la Cina mostra di aver imparato la lezione della Sars: ha cambiato radicalmente il suo atteggiamento, quando quasi vent'anni fa fu accusata di aver ritardato a dare l'allarme per cercare di coprire la gravità della crisi. Alla vigilia delle festività del Capodanno cinese, nessun aereo o in treno dovrebbe partire da Wuhan. L'epidemia del 2002-2003 (che causò 774 decessi in tutto il mondo, dei quali 349 in Cina e 299 a Hong Kong), valse a Pechino le critiche dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Stavolta invece l'Oms ha elogiato la Cina dicendo che ha condiviso le informazioni in maniera tempestiva e ha agito in maniera altrettanto tempestiva.

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