mercoledì 24 giugno 2020
Si sarebbe dovuta correre il 1° novembre, sarebbe stata la 50esima. Delusione per gli atleti e le migliaia di appassionati previsti in arrivo da tutto il mondo
Il passaggio della maratona sul ponte di Verrazzano, subito dopo la partenza da Staten Island

Il passaggio della maratona sul ponte di Verrazzano, subito dopo la partenza da Staten Island - Ansa

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Dopo le Olimpiadi di Tokyo, anche la maratona di New York. Tra le cancellazioni illustri provocate dal nuovo coronavirus resterà nella storia quella della cinquantesima maratona della Grande Mela, che non si correrà come previsto il 1° novembre 2020 a causa della pandemia. Si passerà direttamente all'edizione del prossimo anno.

La notizia lascia di stucco non solo il mondo del professionismo ma anche e soprattutto quella grande platea di atleti dilettanti e di appassionati del running inteso seriamente che si stavano preparando da parecchi mesi a un evento che non ha carattere solo sportivo, ma che è una festa internazionale sul palcoscenico delle strade e dei parchi di New York. Un evento sognato da tutti i maratoneti, che cercano di inserirlo nel proprio "passaporto" almeno una volta nella vita. E che quest'anno in particolare avrebbe richiamato anche atleti che maratoneti non sono ma che avevano deciso di "esserci" per questo appuntamento unico. Talmente unico che non ci sarà.

La maratona di New York, la più grande al mondo, attrae ogni anno circa 50.000 corridori, 10.000 volontari e un milione di fan lungo le strade della città. I maratoneti percorrono gli oltre 42 chilometri in uno scenario che ha fatto da sfondo a film ed eventi entrati nell'immaginario collettivo mondiale. Partendo dal Ponte di Verrazzano, su Staten Island, per tagliare il traguardo (chi ci arriva) in pieno Central Park nel cuore di Manhattan.

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