giovedì 3 agosto 2017
Dopo le accuse di brogli da parte di una società di rilevazione vicina al governo, il presidente ha spostato l'insediamento dell'Assemblea a domani
Il presidente Nicolás Maduro, Ansa

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La Costituente può attendere. Ventiquattro ore. Il presidente Nicolás Maduro ha deciso, a sorpresa, di reinviare di un giorno l’insediamento della contestatissima Assemblea Costituente, eletta domenica. Lo ha annunciato lo stesso leader ai 545 delegati, in un discorso fiume dal tono lievemente più morbido nei confronti dell’opposizione rispetto agli scorsi giorni. Lo slittamento, previsto per domani alle 11 (ora locale), non è un vero e proprio passo indietro. Si tratta, comunque, quantomeno, di un piccolo segnale di distensione da parte dell’esecutivo, per allentare la tensione ormai al massimo. Provocato probabilmente dalla duplice pressione sul chavismo. Esercitata, da un lato, dalla condanna decisa della comunità internazionale quasi all’unanimità, e, dall’altro, dall’aumento dei malumori interni alla compagine di governo. A infliggere un duro colpo a Maduro è stata, ieri, la denuncia pubblica di manipolazione dei risultati elettorali di domenica fatta da Smartmatic, società incaricata di gestire la consultazione. Attività che l’impresa svolge dal 2004, con piena fiducia di Hugo Chávez prima e di Nicolás Maduro poi. Il Tribunale elettorale ha subito negato le accuse. Il sospetto – dato il carattere della fonte, storicamente vicino all’esecutivo – resta. In un’ottica di ammorbidimento, rientra anche la nomina come ministro degli Esteri di Jorge Arreaza, considerato un moderato dentro al chavismo. L'opposizione, intanto, ha deciso di spostare anche lei a domani la mega-manifestazione convocata a Caracas di fronte al Parlamento, nel cui edificio in cui si insedierà la Costituente.

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