lunedì 31 luglio 2017
Domenica 30 luglio, il governo ha chiamato i cittadini ad eleggere i 545 delegati dell'Assemblea incaricata di riscrivere la Costituzione. Ecco le risposte per capire le conseguenze del voto
La Costituente di Maduro: le chiavi per capire
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Per che cosa hanno votato i venezuelani domenica 30 luglio?

I cittadini, come annunciato dal presidente Nicolás Maduro il primo maggio, sono stati chiamati ad eleggere i 545 delegati per l’Assemblea Costituente. Quest’ultimo organismo è incaricato di riscrivere la Carta costituzionale redatta nel 1999 e fortemente voluta da Hugo Chávez. Per il governo si tratta di una misura chiave per risolvere la crisi politica in corso da quasi quattro mesi. Per l’opposizione, al contrario, la Costituente segna una svolta autoritaria in Venezuela. Per questo, gli anti-chavisti hanno invitato all’astensione.

Quanti venezuelani sono andati alle urne?

È impossibile avere un risultato indipendente data l’assenza di osservatori internazionali. Il Tribunale elettorale - legato al governo - parla di una partecipazione del 41,53 per cento. L’opposizione sostiene che abbia votato appena il 12 per cento. In entrambi i casi - per quanto differenti - coincidono su un punto: la maggioranza della popolazione non ha partecipato.

Il governo poteva perdere?

Per come era strutturata l’elezione no. Solo 364 dei 545 esponenti dell’Assemblea Costituente sono eletti in quanto rappresentanti di una determinata circoscrizione. Gli altri 181 sono scelti, per la prima volta, su base corporativa. Ovvero in quanto parte di determinati settori (lavoratori, contadini, studenti, disabili, indigeni, pensionati, imprenditori, rappresentanti dei comuni). Una misura fortemente criticata dall’opposizione che, anche per tale ragione, ha deciso di non partecipare. Il voto corporativo - sostiene - favorirebbe il governo molto presente, attraverso sindacati e associazioni, nei vari comparti.

Perché le cifre sull’affluenza sono così importanti?

Dato l’invito dell’opposizione a non partecipare, l’affluenza è diventata il barometro del consenso popolare nei confronti della Costituente. Maduro - a differenza di Hugo Chávez nel 1999 - non ha fatto un referendum previo sulla necessità di convocare una Costituente. Il fronte anti-chavista, però, il 16 luglio, ha chiamato i venezuelani a pronunciarsi su tale decisione. Secondo quest’ultima, alla consultazione - non riconosciuta dal governo - hanno partecipato 7,7 milioni di venezuelani.

Quando comincerà e che cosa farà la Costituente?

L’Assemblea si insedierà giovedì, allo scadere delle 72 ore dall’elezione dei delegati. Le riunioni si svolgeranno nel Salón Elíptico del Palacio Federal Legislativo, cioè nella sede del Parlamento, attualmente controllato dall’opposizione. Il che darebbe origine a una bizzarra coabitazione. Sempre che la Costituente non decida – come più volte ventilato – di sciogliere il Parlamento. Legalmente può farlo: l’Assemblea ha poteri illimitati. A quel punto, il governo sarebbe solo al comando, senza la partecipazione istituzionale dell’opposizione. Al termine dei lavori – che non hanno una durata prestabilita –, la nuova Carta dovrà essere approvata con un referendum, come avvenuto nel 1999

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