mercoledì 22 febbraio 2017
Cade l'ultimo tabù: il personale femminile delle Forze armate, custodi della laicità dello Stato, potrà indossare l'hibab. Critiche dall'opposizione al partito di Erdogan
Donne velate a Istanbul, Epa

Donne velate a Istanbul, Epa

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Le soldatesse potranno indossare il velo. Ma solo se dello stesso colore dell’uniforme e se collocato sotto il berretto, senza coprire il volto. La disposizione, emanata dal ministero della Difesa turco, ha un enorme valore simbolico. Le Forze Armate sono le custodi della laicità dello Stato, costruito dal “padre della patria” Mustafa Kemal Atatürk. In tale ottica, il velo tradizionale o hibab – considerato emblema dell’islamismo politico – è stato proibito nei luoghi pubblici fino al 2011. Allora, l’Akp, partito del presidente Recep Tayyip Erdogan – al potere dal 2002 e di orientamento islamico – ha allentato la limitazione. Prima il velo è stato sdoganato nelle Università. Dal 2013, il via libera è stato esteso alle impiegate statali e, l’anno successivo, alle studentesse delle superiori. Ad agosto, infine, il suo uso è stato consentito alle poliziotte. Ora, tale possibilità viene data anche alle allieve delle Accademie militari e al personale femminile di esercito, marina e aeronautica. La misura ha provocato le critiche di gran parte dell’opposizione che accusa Erdogan di voler islamizzare la Turchia.

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