mercoledì 23 maggio 2018
Nello Stato in cui è stata scritta una parte importante della conquista dei diritti civili dei neri, la candidata democratica Abrams potrebbe diventare governatrice
La candidata democratica Stacey Abrams dopo la vittoria alle primarie (Ansa)

La candidata democratica Stacey Abrams dopo la vittoria alle primarie (Ansa)

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Le urne delle primarie premiano tra i democratici i volti nuovi e non legati al sistema. Soprattutto nel sud più conservatore, gli americani hanno scelto politici non di professione, donne, militari e minoranze. Storica soprattutto la vittoria in Georgia di Stacey Abrams, candidata che potrebbe diventare la prima donna afroamericana governatrice. A novembre si voterà infatti, oltre che per la Camera, anche per la carica di governatore in alcuni Stati, tra cui appunto la Georgia. "Stiamo scrivendo il prossimo capitolo del futuro della Georgia. Auspico che ci accompagnerete tutti nella lotta per il futuro", è stato il commento di Abrams, ex leader della minoranza della Camera statale.

Abrams era stata appoggiata sia da Hillary Clinton che dal senatore del Vermont ed ex candidato alla primarie presidenziali Bernie Sanders. Dalla sua anche altri due esponenti democratici di primissimo piano come il senatore del New Jersey Cory Booker e la senatrice californiana Kamala Harris. In Georgia, così come in Alabama e Tennessee, già Stati del vecchio Sud rurale e schiavista, è stata scritta la storia della conquista dei diritti civili da parte degli afroamericani. E qui, nella capitale Atlanta, è nato Martin Luther King. Ecco perché un’eventuale vittoria dell’afroamericana Abrams a novembre sarebbe davvero storica.

Volti nuovi hanno vinto anche in altri Stati. In Kentucky gli elettori democratici hanno optato per Amy McGrath, la prima donna della Marina militare a volare su un F-18, per un importante seggio alla Camera statale. McGrath ha battuto il candidato favorito dai leader nazionali del partito, il sindaco di Lexington Jim Gray. Nel Texas i democratici hanno nominato, per la Camera, Gina Ortiz Jones, lesbica, originaria delle Filippine, e reduce dall'Iraq, e per la carica di governatore un’altra donna, Lupe Valdez, anche lei lesbica, con origini latinoamericane, ed ex sceriffo.

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