venerdì 5 maggio 2017
L’Affordable Care Act «non è perfetto e può essere migliorato». Era stato lo stesso Barack Obama, che ha dato il nome alla riforma del sistema sanitario in vigore negli Stati Uniti a partire dal 2010
Obamacare, un colpo di spugna che allarma già medici e malati cronici
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L’Affordable Care Act «non è perfetto e può essere migliorato». Era stato lo stesso Barack Obama, che ha dato il nome alla riforma del sistema sanitario in vigore negli Stati Uniti a partire dal 2010, a criticare per primo la sua legge sanitaria, che è stata sfidata in tribunale dal mondo cattolico per la sua imposizione di un «mandato contraccettivo» ai datori di lavoro e chiamata in causa da alcuni Stati per l’accresciuto fardello che tale sistema comportava al loro erario.

Ma l’abrogazione di Obamacare e la sua sostituzione con una nuova legge, proposte dall’Amministrazione Trump, suscitano ancora più preoccupazioni negli Stati Uniti. I primi a insorgere sono stati i medici. La American Medical Association si è schierata contro la cosiddetta 'Trumpcare', una versione leggermente modificata del testo che a marzo è stato clamorosamente ritirato dall’esame in Congresso per mancanza di consensi. A loro dire la nuova misura «viola i diritti dei malati», autorizzando di nuovo le assicurazioni private a negare, negli Stati che lo permetteranno, la copertura sanitaria a chi è affetto da una «condizione preesistente».

Si tratta di decine di milioni di disabili, malati di cancro, pazienti ipertesi, diabetici, reduci di infarti o ictus che, a seconda dello Stato in cui vivono, non troveranno un’assicurazione disposta a rimborsare le loro spese mediche o dovranno pagare decine di migliaia di dollari l’anno in polizze e contributi. I 123 miliardi di dollari che la Camera ha proposto di stanziare di qui al 2026 per aiutare questi pazienti per far fronte a visite, ricoveri e medicinali – secondo molte associazioni Usa – non sono sufficienti a coprire neanche un terzo dei costi, che Obamacare distribuiva fra il governo federale, gli Stati e le assicurazioni private.

Uno studio della nuova legge condotto da tre ricercatori americani senza legami politici conclude infatti che Trumpcare «espellerebbe dal mercato delle assicurazioni sanitarie tutte le famiglie che guadagnano meno di 75mila dollari all’anno». Ma la American Medical Association mette in guardia anche dai «danni provocati al sistema sanitario» dalla nuova legge, che costringerebbe molti professionisti a negare le cure ai più poveri. È stato infatti lo stesso Ufficio bilancio della Casa Bianca, indipendente dal potere politico, a calcolare che 17 milioni di persone che ora godono di Medicaid, la mutua riservata ai poveri, la perderanno se Obamacare verrà abrogata.

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