venerdì 15 maggio 2020
Tutte le misure messe in campo dall'Unione Europea contro la pandemia. Un grande sforzo, "ma abbiamo avuto meno visibilità dei Paesi extra-europei. E presto si concretizzeranno gli aiuti alle aziende"
Bandiere europee davanti alla sede della Commissione

Bandiere europee davanti alla sede della Commissione - Reuter

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"L'Europa è solidarietà", ancor di più al tempo del coronavirus. Una macchina di aiuti enorme e complessa, ma la risposta questa volta c'è stata, e molto più veloce rispetto alla crisi del 2008. Una gara di solidarietà, affermano gli uffici della Commissione Europea di Milano, che dopo i primi giorni di esitazione, ha coinvolto alcuni Paesi dell'Unione che "hanno inviato materiale sanitario, personale medico o hanno preso in cura pazienti italiani nelle terapie intensive dei loro ospedali". Ma durante questa emergenza sanitaria è stato anche attivato il meccanismo europeo di protezione civile (RescEU), attraverso il quale sono arrivati in Italia mascherine e altri dispositivi di protezione individuale. “La solidarietà europea ha ricevuto meno visibilità rispetto agli aiuti inviati da Paesi extra-EU, ma non è stata meno importante: penso all’invio di ventilatori, di medici e infermieri, da Romania, Germania, Polonia, persino a un ospedale da campo inviato in Lombardia dalla Danimarca. E presto si concretizzeranno i sostegni economici alle imprese, ai lavoratori e in generale all’intera economia italiana con vari strumenti e programmi europei ha commentato Massimo Gaudina, capo della rappresentanza a Milano della Commissione europea.

Un video indica alcuni esempi di solidarietà nei confronti dell'Italia

Ecco un riepilogo degli strumenti messi in campo dalla Commissione Europea

Sure, per attenuare il rischio di disoccupazione

Lanciato il 2 aprile scorso, Sure (Support to mitigate unemployment risks in an emergency) ha il compito di proteggere i posti di lavoro e i lavoratori colpiti dalla pandemia di coronavirus. L'iniziativa Sure fornirà agli Stati membri assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli che aiuteranno gli Stati membri a coprire i costi dei programmi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo che consentono alle imprese di ridurre l'orario di lavoro e forniscono al tempo stesso un sostegno al reddito: l'obiettivo, nonostante la crisi, è di riuscire a sostenere i redditi delle famiglie, preservare la capacità produttiva e il capitale umano delle imprese.

Per accedere a Sure gli Stati devono fare domanda alla Commissione europea. Una volta che la Commissione e lo Stato in questione hanno definito l’entità delle misure di cui si chiede il finanziamento e i termini del prestito, la decisione finale spetta al Consiglio Europeo su proposta della Commissione. Una volta approvato, il prestito viene erogato dall’Unione Europea allo Stato in questione. Sure può erogare fino a 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti, grazie a una garanzia pubblica di 25 miliardi di euro sottoscritta dagli Stati membri e dal bilancio Ue.

Dalla Bei sostegno alle Pmi

La Banca europea per gli investimenti (Bei) creerà un fondo di garanzia paneuropeo: prestiti fino a 200 miliardi di euro per le imprese, con particolare attenzione alle Pmi (piccole e medie imprese) in tutta l'Ue. Tutto ciò si aggiunge ai 40 miliardi di euro già mobilitati per coprire il fabbisogno di finanziamento a breve termine delle piccole e medie imprese. (Informazione per l’accesso al credito da parte delle imprese sono disponibili qui: https://europa.eu/youreurope/business/finance-funding/getting-funding/access-finance/index_it.htm)

Mes, meccanismo europeo di stabilità

Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) fornirà sostegno per la gestione della crisi pandemica sulla base di una linea di credito precauzionale esistente, che verrà adeguata per tenere conto della crisi della Covid-19: prestiti a disposizione di tutti gli Stati membri della zona euro fino al 2% del loro Pil (per un valore di 240 miliardi di euro).

Recovery fund, il fondo Ue per la ripresa

Il 23 aprile 2020 i leader dell'Ue (Consiglio Europeo) hanno convenuto di lavorare alla creazione di un fondo per la ripresa. La Commissione presenterà il 27 maggio una sua proposta operativa del Recovery Fund che ha già avuto il via libera dal Parlamento europeo.

Sospensione temporanea del patto di stabilità

A seguito della proposta della Commissione europea di attivare la clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita, i ministri delle finanze dell'Ue hanno convenuto di sospendere i limiti di spesa per i bilanci nazionali per dare ai Paesi dell'Ue spazio sufficiente per combattere la pandemia di coronavirus. È pertanto sospesa la regola che prevede che il disavanzo di bilancio di un Paese rimanga entro il 3% del Pil. Questi finanziamenti saranno erogati tramite misure di sostegno nazionali.

Aiuti di Stato

Il 19 marzo la Commissione ha adottato un quadro temporaneo per consentire agli Stati membri di avvalersi pienamente della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere i cittadini e le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, che incontrano difficoltà economiche a causa dell'epidemia di Covid-19. Il 22 marzo la Commissione europea ha approvato le misure italiane di aiuti pari a 50 milioni di euro per sostenere la produzione e la fornitura di dispositivi medici, come i ventilatori, e di dispositivi di protezione individuale, come mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza. Questi finanziamenti saranno erogati tramite misure di sostegno nazionali.

Reindirizzare fondi esistenti contro il coronavirus

La Commissione ha proposto di reindirizzare tutti i fondi strutturali disponibili per rispondere al coronavirus. Anche gli agricoltori e i pescatori, così come i più indigenti, beneficeranno di un sostegno economico tramite i canali di finanziamento tradizionali (fondi strutturali, fondi agricoli e fondi per la pesca).



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