venerdì 21 febbraio 2014
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I manifestanti anti-governativi occupano il centro di Kiev da circa tre mesi, da quando il presidente Viktor Yanukovich ha deciso di non firmare un accordo commerciale con l'Ue e ha invece accettato un piano di aiuti da 15 miliardi di dollari erogato dalla Russia. Queste le tappe principali degli ultimi tre mesi ad alta tensione:- 21 novembre 2013: il presidente Viktor Yanukovich congela un accordo che avrebbe rafforzato i legami con l'Unione europea e punta invece su una collaborazione esclusiva con la Russia. Scoppiano le proteste, a cui partecipano inizialmente poche centinaia di persone, fino al 24 novembre, quando in piazza scendono 100 mila manifestanti.- 30 novembre: in un blitz della polizia contro i dimostranti vengono arrestate 35 persone. - 1° dicembre: i manifestanti occupano il municipio di Kiev e trasformano piazza Indipendenza nel loro quartier generale.- 8 dicembre: imponente manifestazione a Kiev con oltre 800mila persone.- 16 gennaio 2014: il Parlamento approva una serie di misure draconiane per impedire le proteste.- 22 gennaio: primi due morti negli scontri tra polizia e manifestanti.- 28 gennaio: crescono le pressioni, si dimette il primo ministro, Mykola Azarov, e il Parlamento fa un passo indietro e annulla le norme anti-proteste.- 29 gennaio: il Parlamento approva l'amnistia. Se i dimostranti sgomberano gli uffici occupati, saranno ritirate le accuse nei confronti di 234 attivisti arrestati.- 16 febbraio: i dimostranti sgomberano il municipio di Kiev e altri edifici occupati dal primo dicembre.- 18 febbraio: 25 morti negli scontri di piazza a Kiev. L'Ue si avvia a decretare sanzioni contro i responsabili della repressione.- 20 febbraio: scontri tra forze di sicurezza e manifestanti: è un bagno di sangue, un'ottantina di morti e oltre 500 feriti.

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