lunedì 24 gennaio 2022
Londra e Washington hanno annunciato il ritiro dei familiari e del personale non essenziale dall'ambasciata di Kiev a causa della "minaccia crescente" della Russia nei confronti dell'Ucraina
L'Italia, con l'Ue, "monitora". Gli Usa allertano 8.500 soldati

Reuters

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Le tensioni crescenti al confine russo ucraino preoccupano tutta la comunità internazionale. Gli Usa hanno messo 8.500 soldati in stato di allerta: lo ha annunciato il portavoce del Pentagono John Kirby. Il Papa ha rivolto anche un appello all'Angelus di domenica affinché «ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte». Ci sono più di 120mila soldati russi già schierati al confine ucraino e sul territorio del Donbass, dove, come anche a Kiev, le esercitazioni sono all’ordine del giorno.

La Gran Bretagna ha iniziato a ritirare metà del suo personale dell'ambasciata di Londra a Kiev nel timore di una possibile azione militare da parte di Mosca. Il ritiro dello staff britannico segue l'annuncio del Dipartimento di Stato americano di domenica che ritirerà i familiari del proprio personale diplomatico a Kiev e che ha dato la possibilità allo staff non essenziale di lasciare l'Ucraina. «La situazione della sicurezza, in particolare lungo i confini dell'Ucraina, nella Crimea occupata dalla Russia e nella Donetsk controllata dalla Russia, è imprevedibile e potrebbe deteriorarsi in qualsiasi momento» si legge nel comunicato del Dipartimento di Stato statunitense.

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Al tempo stesso il governo Usa ha diramato un avviso ai propri concittadini sconsigliando di recarsi in Russia e in Ucraina. In caso di invasione dell'Ucraina, l'amministrazione Biden ha minacciato, secondo quanto riportato dal Washington Post, anche di bloccare l'export di materiale chiave (come i semiconduttori) per le industrie strategiche russe, dall'intelligenza artificiale al settore aerospaziale civile e all'informatica quantistica.

L'Italia, in costante coordinamento con gli altri Paesi Ue, segue da vicino l'evolversi della situazione: per ora, la posizione è quella di "monitorare attentamente la situazione prima di prendere eventuali decisioni" sulla riduzione del personale diplomatico a Kiev o sull'evacuazione di familiari e staff non essenziale dell'ambasciata. A quanto apprende l'agenzia Agi, le autorità ucraine, "interessate a non drammatizzare", hanno espresso apprezzamento per la posizione "moderata" dei Paesi Ue.

Kiev ha criticato, giudicandolo "prematuro" ed "eccessivo" l'ordine impartito da Washington di evacuare i familiari dei diplomatici Usa dall'Ucraina. "Con tutto il rispetto del diritto degli stati stranieri di garantire la sicurezza delle loro missioni diplomatiche, noi consideriamo questa misura presa dagli americani come prematura ed eccessiva", ha dichiarato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko.

Kiev inoltre, ha fatto sapere che "continuerà nella sua politica di smantellamento di qualsiasi struttura oligarchica e politica" filo-russa impegnata a destabilizzare il Paese, dopo le accuse britanniche su un presunto piano di Mosca per installare un governo amico. Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha chiesto all'Unione europea di restare unita di fronte alla Russia. "Per l'Ucraina è importante preservare l'unità di tutti i Paese membri dell'Ue riguardo alla difesa della sovranità e dell'integrità territoriale" del Paese, ha affermato Zelensky in un colloquio con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e dopo le controverse dichiarazioni di responsabili tedeschi, secondo quanto riporta la presidenza in un comunicato.

Anche il ministero degli Esteri tedesco, secondo alcune anticipazioni della Bild, starebbe ragionando sulla possibilità iniziare a evacuare i familiari del proprio personale, mentre continua l’afflusso di munizioni e istruttori militari dai Paesi Nato. Un primo carico di armi, 90 tonnellate circa, è già arrivato su ordine del presidente Usa Biden.

L'alto rappresentante Ue Josep Borrell invece ha affermato che "a meno che il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, non abbia qualcosa da dirci di importante, il personale dell'Unione Europea non ha in programma nessuna evacuazione. Stiamo continuando a costruire un forte pacchetto di sanzioni, ma nulla di concreto verrà approvato oggi".

In tutta questa settimana, a partire da oggi i ministri degli Esteri dei 27 paesi Ue incontreranno in videoconferenza il segretario di Stato Usa Blinken di ritorno dai negoziati con Mosca a Ginevra. Allo studio possibili sanzioni in caso di invasione. Previsti anche colloqui bilaterali tra Regno Unito e Russia.




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