mercoledì 8 giugno 2022
Il rabbino capo di Mosca subì pressioni per sostenere la guerra e lasciò la Russia due settimane dopo l'invasione. Zelensky: almeno 31mila i soldati russi morti
Foto satellitare dell'ospedale di Severodonetsk colpito, con la croce rossa sul tetto

Foto satellitare dell'ospedale di Severodonetsk colpito, con la croce rossa sul tetto - Reuters / Maxar Technologies

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Due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti russi a Severodonetsk e Rubizhne, nell'Ucraina orientale, come mostrano le nuove immagini satellitari scattate da Maxar Technologies e pubblicate dalla Cnn. Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa. Nel sud di Rubizhne oltre all'ospedale sono stati rasi al suolo anche un'azienda farmaceutica e gli edifici circostanti.

Stando al report dell'intelligence britannica, le difese ucraine "tengono" a Severodonetsk, punto nevralgico del conflitto. La Russia concentra i suoi attacchi sulla regione orientale del Donbass, mentre rimane sulla difensiva altrove. Le forze ucraine hanno avuto "qualche successo" nei contrattacchi nella regione meridionale di Kherson e hanno riconquistato un punto d'appoggio a est del fiume Ingulets. Entrambe le parti stanno lottando per liberare forze per nuovi assalti, mantenendo le linee difensive su un fronte di 500 chilometri.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky scrive su Telegram che "oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l'Ucraina. E comunque verrà il giorno in cui il numero delle perdite, anche per la Russia, supererà il limite consentito".

Grano, più vicini i corridoi. I filorussi: già lo vendiamo in Medio Oriente

Stamani ad Ankara il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha ricevuto l'omologo russo Serghei Lavrov. Al termine dei colloqui, incentrati sulla creazione di corridoi sicuri per permettere a navi commerciali di trasportare grano ucraino attraverso il Mar Nero, il ministro turco ha detto che hanno "discusso di un meccanismo formato da Onu, Russia, Ucraina e Turchia" per i corridoi, la cui "preparazione tecnica" sarà "completata il prima possibile". Lavrov ha minimizzato la questione e criticato "i colleghi occidentali che cercano di presentarla come una catastrofe".

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, oggi ha insistito: "Il cibo è diventato parte dell'arsenale del terrore del Cremlino" .

Intanto i territori occupati dall'esercito russo nella regione sud-orientale ucraina di di Zaporizhzhia stanno fornendo grano al Medio Oriente. Lo ha dichiarato il capo dell'autoproclamata amministrazione militare-civile Yevgeny Balitsky in un'intervista al canale televisivo Rossiya 24. "Stiamo inviando grano attraverso la Russia e i contratti primari sono stati firmati con la Turchia - ha detto -. I primi treni sono partiti dalla Crimea per il Medio Oriente. Si tratta di un mercato tradizionale per l'Ucraina".

Il porto sud-orientale di Berdyansk, occupato dai russi, è stato riaperto dopo lo sminamento e si prevede che le prime navi con il grano prenderanno il mare alla fine di questa settimana, ha riferito Vladimir Rogov, membro del consiglio direttivo dell'autoproclamata amministrazione locale. "Tutto è pronto per la spedizione del carico, e probabilmente il grano partirà per primo. In realtà qui c'è molto grano, tutti gli elevatori sono pieni".

Il rabbino capo di Mosca subì pressioni per sostenere la guerra

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia in Israele dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell'autorità religiosa ebraica.

"Posso finalmente rendere noto a tutti - scrive la reporter sul suo account Twitter - che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la 'operazione specialè in Ucraina e si sono rifiutati di farlo". "Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l'invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni", spiega Chizhik-Goldschmidt. Il rabbino Goldschmidt è anche presidente della
Conferenza dei rabbini europei.

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