sabato 5 marzo 2016
Gas lacrimogeni sui manifestanti: alcuni feriti. Da Washington e Bruxelles moniti ad Ankara: rispetti la libertà di stampa.
Turchia, stop al giornale d'opposizione: scontri
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La polizia turca è tornata a sparare i gas lacrimogeni contro un gruppo di persone che si erano radunate di fronte alla sede del quotidiano di opposizione Zaman, a Istanbul, in segno di protesta contro il commissariamento del giornale. Alcuni dimostranti sono rimasti feriti.Intanto giunge notizia che il direttore, Abulhamit Bilici, ha ricevuto, come altri giornalisti, una lettera di licenziamento dagli amministratori nominati dal tribunale.I manifestanti, tra i quali molte donne, si erano riuniti mostrando una copia di Zaman, che è uno dei quotidiani più letti in Turchia con una tiratura di 650mila copie al giorno. Venerdì il giornale è stato sottoposto ad amministrazione controllata per presunto sostegno al cosiddetto "Stato parallelo", vale a dire l'apparato di potere legato all'imam Fethullah Gulen, nemico del presidente Recep Tayyip Erdogan. Oggi, sabato, è il primo giorno in cui il quotidiano e la sua versione in inglese sono affidati ai curatori.Venerdì sera una manifestazione sotto la sede di Zaman era stata dispersa con lacrimogeni e cannoni ad acqua.La decisione del tribunale di Istanbul è stata duramente criticata dall'opposizione turca e dalle ong internazionali, che hanno denunciato un altro duro colpo alla libertà dei media in Turchia. La Casa Bianca ha chiesto con urgenza ad Ankara il rispetto della libertà di stampa. "In una società democratica il pensiero critico va incoraggiato, non messo a tacere", ha sottolineato. Il Commissario europeo per la Politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento, Johannes Hahn, si è dichiarato "estremamente preoccupato" per la vicenda, aggiiungendo: "Seguiremo questo caso da vicino. La Turchia, come Paese candidato, deve rispettare la libertà dei mezzi di comunicazione".
Il premier turco Ahmet Davutoglu sarà lunedì a Bruxelles per riunirsi con i leader dell'Unione europea e affrontare gli sforzi del suo Paese per frenare gli arrivi di rifugiati siriani in Europa, fermandoli sul proprio territorio. L'Ue ha promesso 3 miliardi di euro per aiutare il governo turco a rispettare questo impegno.
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