mercoledì 11 settembre 2019
Popolairtà in calo nei sondaggi per il presidente Usa. I repubblicani si aggiudicano però i due seggi vacanti della Camera
Il presidente Usa Donald Trump (Ansa)

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Nonostante la popolarità in calo e l’ennesimo licenziamento in seno alla sua Amministrazione, Donald Trump supera il primo test elettorale in vista della presidenziali Usa del 2020, con la vittoria dei candidati repubblicani alla speciale elezione della Carolina del Nord. "Grande notte per il partito repubblicano. Complimenti a tutti!", ha esultato l'inquilino della Casa Bianca, dopo che il Grand Old Party (Gop) si è aggiudicato i due seggi vacanti della Camera dei Rappresentanti in palio nel terzo e nel nono distretto congressuale dello Stato. E se il risultato non altera l'equilibrio dell'Aula, saldamente sotto il contro dei democratici con 235 seggi (cui si aggiunge quello di un indipendente) su 435, il risultato della Carolina del Nord è considerato una cartina di tornasole sul futuro di Trump.

La netta vittoria del candidato repubblicano nel terzo distretto era scontata, trattandosi di una roccaforte del partito: Greg Murphy ha battuto facilmente lo sfidante democratico Allen Thomas nella gara per il seggio lasciato vacante da Walter Jones, morto lo scorso febbraio. Quella del repubblicano Dan Bishop, nel nono distretto, è stata invece una vittoria di misura contro il dem moderato Dan McCready, nonostante il sostegno di Trump che gli ha dedicato un comizio alla vigilia ed una raffica di tweet. Nel nono distretto congressuale della Carolina del Nord, anche questo tradizionalmente conservatore, Trump vinse di 12 punti alle presidenziali del 2016. Il predecessore democratico Barack Obama, pur essendo stato confermato alla Casa Bianca nel 2012, in quel distretto perse di 12 punti contro lo sfidante repubblicano per la presidenza Mitt Romney.

"Dan Bishop era indietro di 17 punti 3 settimane fa, quando mi ha chiesto aiuto. Abbiamo cambiato insieme la strategia, conducendo una grande gara e ora sembra che vincerà", ha twittato il presidente, tirando probabilmente un sospiro di sollievo visto Bishop ha sposato tutti i temi cardine del “trumpismo”, dalla necessità di costruire un muro al confine con il Messico al "pericolo del socialismo" galoppante in seno alla compagine democratica.

Per Trump, che ha appena licenziato il suo terzo consigliere per la Sicurezza nazionale di fila, il “falco” John Bolton, qualche brutta notizia arriva però dai sondaggi a livello nazionale. A 14 mesi dalle presidenziali Usa, che si terranno il 3 novembre del 2020, sei americani su dieci affermano infatti, secondo una rilevazione della Cnn, che Donald Trump non merita di essere rieletto. Nello stesso periodo di presidenza nel 2003 il 52% voleva la rielezione di George W. Bush e nel 2011 intorno al 50% degli intervistati affermava che Barack Obama non meritava il secondo mandato.

Un altro sondaggio, di Washington Post/Abc, mostra il calo dell’indice di approvazione di Trump e sottolinea che l'economia nazionale sarà uno dei punti centrali della campagna elettorale 2020. Il tasso di approvazione del presidente è calato al 38% dal record registrato da Trump a luglio del 44%. Sebbene il 56% degli intervistati ritenga lo stato dell'economia "eccellente" o "buono", questo è un dato molto più basso rispetto a quello di un anno fa, quando era al 65%. Inoltre, sono sei su 10 gli statunitensi che ritengono che una recessione sia molto probabile nel prossimo anno.

Particolarmente severo il giudizio sulla gestione da parte di Trump dei negoziati commerciali con la Cina, con solo il 35% degli intervistati che l'approva, mentre il 56% disapprova. Altro punto delicato per la Casa Bianca: il 43% degli intervistati ritiene che le politiche commerciali ed economiche statunitensi abbiano aumentato il rischio di recessione nel 2020, rispetto al 16% che crede al contrario che una contrazione dell'economia sia stata resa meno probabile. Il 60% si è anche detto preoccupato che la guerra commerciale con la Cina aumenterà il costo dei prodotti al consumo per le famiglie.

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