venerdì 26 luglio 2013
Nell'incidente ha perso la vita anche un 25enne siciliano. ​Aveva perso l'aereo e aveva deciso di proseguire il viaggio in treno. Il macchinista agli arresti: ha ignorato l'allarme che segnalava una velocità eccessiva. Lunedì alle 19 nella cattedrale si celebreranno i funerali solenni. (GUARDA IL VIDEO)
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Oggi è il primo dei tre giorni di lutto nazionale proclamati in Spagna per commemorare le 78 persone decedute nel tragico schianto di un treno nei pressi di Santiago de Compostela. E proprio nella città meta di pellegrinaggi si svolgeranno lunedì mattina i funerali delle vittime. «È previsto che i funerali si celebreranno lunedì alle 19», hadetto un portavoce della cattedrale. Il governo regionale della Galizia aveva detto «di lavorare per organizzare i funerali solenni» sottolineando che «la priorità era quella di portare assistenza ai feriti, alle famiglie e identificare le vittime».

Tra i deceduti c'è anche un 25enne originario della Sicilia ma residente in Germania con i genitori. Secondo quanto reso noto dalle autorità galiziane, il giovane si chiama Dario Lombardo, di Forza d'Agrò, provincia di Messina. L'ufficialità è arrivata anche dalla Farnesina. Un'amica ha confermato la sua presenza sul treno, dovuta a una circostanza sfortunata: il ragazzo aveva perso una coincidenza aerea a Madrid e aveva deciso di proseguire il viaggio a bordo del convoglio deragliato. L'esame del Dna darà la conferma ufficiale dell'identità.

Le responsabilità del macchinistaIl disastro di Santiago è stato provocato dall'imprudenza del macchinista, che alcuni mesi fa si era persino vantato su Facebook della velocità raggiunta, oltre 200 all'ora, superando i limiti imposti dalle ferrovie spagnole. Il sistema di allarme per segnalare l'eccessiva velocità nella curva in cui è avvenuto l'incidente ferroviario di Santiago de Compostela avrebbe funzionato, secondo quanto emerge dai primi rilievi compiuti dai tecnici. Il sistema - visivo e acustico - ha segnalato al conducente che la velocità era superiore a quella prevista. Addirittura 190 all'ora contro gli 80 previsti. Toccava a lui, a quel punto, rallentare. Il macchinista, Francisco Josè Garzòn Amo, è sempre ricoverato in stato di arresto nell'ospedale di Santiago e presto sarà interrogato dal magistrato.Intanto la linea ferroviaria è stata riaperta per i treni ordinari. Quelli ad alta velocità per il momento non possono transitare.

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