martedì 18 gennaio 2022
Almeno 3 morti e diversi feriti, alcune isole evacuate. La principale emergenza è la mancanza di acqua poiché la cenere ha coperto tutto. E ora si teme che con i soccorsi arrivi il Covid
Due immagini satellitari dell'arcipelago di Tonga a confronto: prima e dopo l'eruzione vulcanica

Due immagini satellitari dell'arcipelago di Tonga a confronto: prima e dopo l'eruzione vulcanica - Ansa

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Dopo quasi tre giorni di silenzio, arrivano le prime allarmanti comunicazioni dall'arcipelago di Tonga nel sud del Pacifico, devastato dalla potente eruzione di un vulcano sottomarino e dal conseguente tsunami. Il governo riferisce di almeno tre vittime, tra cui una cittadina britannica, e diversi feriti. Ma quello che colpisce è la distruzione. Interi villaggi spazzati via, isole quasi desertificate. E una spessa coltre di cenere che ricopre ogni cosa. In black-out elettrico, con le linee telefoniche interrotte e le comunicazioni affidate a qualche satellitare, le isole Tonga sembrano tagliate fuori dal mondo.

Tra i danni accertati, quelli a un cavo di comunicazione sottomarino che collega Tonga alle Fiji assicurando la connettività digitale tra l'arcipelago al resto del mondo. Le riparazioni non potranno iniziare prima di febbraio.

Dalle isole di Atata, Mango e Fonoifua, fa sapere il governo, vengono evacuati tutti gli abitanti: a Mango non c'è una casa in piedi, a Fonoifua ne restano due e anche l'isola di Namuka è devastata. Alle Hàapai la Marina ha inviato équipe sanitarie con acqua, cibo e tende. Ma anche a Tonga le scorte d'acqua, e forse anche quelle alimentari, sono a rischio a causa della cenere. Un "disastro senza precedenti", lo ha definito lo stesso governo di Tonga nella prima dichiarazione dall'eruzione del vulcano sottomarino e dal successivo tsunami. Le autorità hanno quindi confermato il decesso di tre persone, tra cui la cittadina britannica Angela Glover e due locali, un uomo di 49 anni e una donna di 65.

Dalla Nuova Zelanda è pronto a decollare un C130 carico di aiuti - soprattutto acqua, generatori e kit igienici - ma dovrà aspettare che venga ripulita la pista dell'aeroporto di Tonga e questo non avverrà prima di mercoledì. Due navi militari, la Wellington e la Aotearoa, partite sempre dalla Nuova Zelanda, impiegheranno tre giorni ad arrivare: trasporteranno un elicottero Seasprite e forniture umanitarie e di soccorso. In particolare la Aotearoa può trasportare 250.000 litri di acqua potabile e produrne 70.000 al giorno attraverso un impianto di desalinizzazione.

Secondo la Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), fino a 80mila persone potrebbero essere in condizioni di disagio.

Due immagini satellitari dell'arcipelago di Tonga a confronto: prima e dopo l'eruzione vulcanica

Due immagini satellitari dell'arcipelago di Tonga a confronto: prima e dopo l'eruzione vulcanica - Ansa

Alle difficoltà nei soccorsi si aggiunge il timore che assieme agli aiuti possa arrivare il Covid, da cui l'arcipelago è stato risparmiato. Il vice capo missione di Tonga in Australia, Curtis Tùihalangingie, ha chiesto tempo: "Non vogliamo portare un'altra ondata, uno tsunami di Covid-19", ha detto al telefono all'agenzia Reuters spiegando che qualsiasi aiuto dovrebbe essere messo in quarantena e che probabilmente nessun personale straniero sarebbe autorizzato a sbarcare.

Chiede invece aiuto urgente Pita Taufatofua, il lottatore portabandiera di Tonga a tre Olimpiadi, che al momento dell'eruzione e dello tsunami si trovava in Australia per allenarsi. Via social ha lanciato un appello e una raccolta fondi che in poche ore ha raggiunto i 40mila euro. Pita ha fatto sapere di non avere notizie del padre, governatore di Hàapai, una delle isole più a sud nell'arcipelago e più vicine alla zona dell'eruzione. "Il mondo ci aiuti", ha detto, "i soldi che raccoglieremo serviranno per le famiglie più bisognose".

Secondo esperti citati dalla Cnn, quella di Tonga è stata la più devastante eruzione vulcanica degli ultimi 30 anni sull'intero pianeta, paragonabile a quella del vulcano Pinatubo nelle Filippine del 1991, che provocò 1.450 morti.

Le foto aeree diffuse dalle forze di difesa neozelandesi mostrano le isole Hàpai, al centro dell'arcipelago, completamente coperte di cenere grigia proveniente dal vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Hàapai. Le immagini satellitari mostrano una scena simile nel distretto di Kolofòou, nella capitale situata sull'isola principale di Tonga.

Immagini aeree delle coste di Tonga ricoperte di cenere vulcanica

Immagini aeree delle coste di Tonga ricoperte di cenere vulcanica - Ansa / New Zealand Defence Force

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