sabato 25 aprile 2015
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"Il nostro villaggio è stato quasi spazzato via: la maggior parte delle case è stata sepolta dalle frane o crollata. La metà delle persone del mio villaggio è morta o dispersa: siamo impotenti e ora abbiamo anche paura delle piogge in arrivo". Dall'incubo del dopo terremoto in Nepal arrivano le prime sconvolgenti testimonianze dei sopravvissuti. Tra queste il racconto di Vim Tamang, un residente di Manglung, villaggio vicinissimo all'epicentro del sisma che dice: "Non sappiamo che fare, siamo impotenti". A complicare la già tragica situazione anche il tempo, con i meteorologi che prevedono pioggia e temporali nelle prossime ore.Uno degli alpinisti sorpresi dal sisma sull'Everest ha invocato soccorsi al campo base, rimasto parzialmente sommerso dall'"enorme valanga" di neve innescata da sisma, avvertendo che se non arriveranno in tempi rapidi, moriranno altre persone. Il rumeno, Alex Gavan, ha inviato un Sos tramite Twitter, confermando che la situazione è molto critica. E poi ha aggiunto: "Ho aiutato a cercare e trarre in salvo le persone coinvolte, in un'enorme area di rovine. Molti erano morti, molti di più gravemente feriti. E ne moriranno altri se non arriveranno gli elicotteri quanto prima". Una fonte dell'ufficio del turismo nepalese aveva in precedenza confermato che il campo base sul monte Everest è stato travolto dalla valanga; e aveva identificato in 10 le vittime, diverse dei quali stranieri. Secondo i media indiani però le vittime sul monte Everest sono almeno 18."Ci sono ancora lunghe scosse di assestamento, un paio veramente forti. Siamo chiusi nel compound americano" di Kathmandu "molto danneggiato. Possiamo sentire molte sirene". Lo ha riferito all'Ansa un dipendente dell'Undp (Programma dell'Onu per lo Sviluppo) in Nepal, Chris Decker, a qualche ora dal forte terremoto. "Stiamo bene, ma molto spaventati", aveva scritto Decker stamani, subito dopo il sisma, sul suo profilo Facebook per rassicurare familiari e amici.
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