martedì 8 marzo 2022
Si stima che quasi 5mila persone, per la maggior parte di colore, sono state vittime di linciaggio tra il 1882 e il 1968 soprattuto nel Sud. Nel 99% dei casi i responsabili non sono finiti in carcere
Il Campidoglio a Washington

Il Campidoglio a Washington - Ansa

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Ci sono voluti oltre 100 anni ma finalmente il Congresso degli Stati Uniti d'America è riuscito ad approvare la nuova legge anti-linciaggio. Una svolta storica, se si considera che tutti i precendenti tentativi erano finiti in unniente di fatto.

Questa volta il Senato ha approvato all'unanimità la norma che considera il linciaggio un reato federale.

Il primo tentativo di rendere responsabile davanti alla legge chi partecipa all'orribile pratica, storicamente diffusa soprattutto negli stati del sud degli Usa, quelli con una tradizione razzista alle spalle, fu compiuto un secolo fa. Ma a contrastarlo furono soprattutto i rappresentanti degli stati del Sud.

Il provvedimento, ora alla firma di Joe Biden, è stato chiamato 'The Emmett Till Antilynching Act', per onorare la memoria di Emmett Till, il 14enne afro-americano originario di Chicago ucciso barbaramente per motivi razziali in Mississippi nel 1955, mentre faceva visita alla famiglia.

Il linciaggio è stata una pratica largamente diffusa in Usa nel 19mo e 20mo secolo. Si stima che quasi 5mila persone, per la maggior parte di colore, furono sottoposte a linciaggio tra il 1882 e il 1968. Nel 99% dei casi i responsabili la fecero franca di fronte alla legge. Non sarebbe stato così se si fosse approvata a suo tempo la norma approvata oggi. E, forse, si sarebbe potuto salvare qualche vita.

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