giovedì 6 agosto 2020
La 14enne rapita lo scorso aprile e costretta a sposare il suo aguzzino; nei giorni scorsi il Tribunale di Lahore aveva disposto l'allontanamento della giovane. Ora la battuta d'arresto
Maira Shahbaz

Maira Shahbaz - .

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Nuovo stop dopo le prime timide aperture della giustizia in Pakistan contro il fenomeno delle spose-bambine, adolescenti rapite, convertite e costrette al matrimonio, scelte soprattutto tra le ragazze della minoranza cattolica. La campagna per la liberazione della 14enne cattolica pakistana Maira Shahbaz dal suo rapitore ha subito una drammatica battuta di arresto. Solo pochi giorni fa il tribunale di Faisalabad aveva stabilito che la giovane, essendo minorenne, doveva lasciare la casa del suo marito-rapitore, per essere protetta in una casa sicura. Ma l'Alta Corte di Lahore ha ribaltato questa sentenza, facendo ripiombare nell'angoscia la famiglia di Maira, rapita da un commando di uomini islamici lo scorso 28 aprile.

Lo riferisce la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il legale della ragazza, Khalil Tahir Sandhu ha commentato: "È una sentenza islamica": sebbene la legge pachistana vieta i matrimoni al di sotto dei 18 anni di età, per la legge islamica ciò è possibile in età assai più precoce. Il legale intende ricorrere in appello contro la sentenza anzitutto innanzi alla medesima Alta Corte di Lahore e, in caso di esito negativo, di fronte alla Corte Suprema del Pakistan.

L'avvocato aveva prodotto un certificato di nascita ufficiale dal quale risulta che al momento del presunto matrimonio la sua assistita era solo tredicenne e anche il certificato di matrimonio non era valido, smentito dallo stesso religioso islamico il cui nome compare nel documento.

Ma l'Alta Corte ha giudicato il fatto che Maira si sarebbe convertita all'islam.

La vicenda di Maira ricorda quella di Huma Younus, adolescente cristiana rapita nell'ottobre 2019 a Karachi. La sua situazione è complicata dal fatto che Huma è incinta. Il 20 luglio si è però aperto uno spiragli di speranza anche per lei: il Tribunale di Karachi ha emesso un ordine di comparizione dinanzi alla Corte per il sequstratore della 15enne (ne aveva 14 quando è stata rapita) e per i suoi complici nel sequestro. Anche nel suo caso, secondo Aiuto alla Chiesa che soffre, sarebbe stata riconosciuta la minore età, elemento importante perché in Pakistan l'età minima per sposarsi è 18 anni. Una legge che innesca un perenne braccio di ferro con le corti islamiche, che invece ammettono un'età anche di molto inferiore, corrispondente al primo ciclo mestruale.


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