lunedì 16 ottobre 2017
Il governo di Mariano Rajoy potrebbe aprire la procedura per la revoca dello status di regione indipendente. Se invece Barcellona facesse un passo indietro, potrebbe aprirsi il dialogo
Ansa

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Il governo di Mariano Rajoy ha pronto un «piano A, ma anche B e C» per rispondere a una effettiva dichiarazione di indipendenza, annunciata e subito sospesa dal leader catalano Carles Puigdemont, dopo il referendum sulla secessione. Madrid, non ritenendo soddisfacente la lettera inviata lunedì dal leader catalano, ha dato un secondo ultimatum per la mattina di giovedì 19 ottobre per avere una risposta chiara. Secondo una fonte dell’esecutivo di Madrid «a ogni azione illegale seguirà una risposta legale», sottolineando la possibilità di ricorrere all’articolo 155 della Costituzione spagnola per sospendere di fatto l’autonomia del governo catalano e alla legge sulla sicurezza nazionale. «Legalmente sarebbe la cosa giusta da fare», ha detto la fonte.

L’ARTICOLO 155: VIA LO STATUS DI REGIONE AUTONOMA
Per molti il discorso di re Felipe lo scorso 3 ottebre, di fatto, avrebbe spianato la strada all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione spagnola. Così Madrid toglierebbe alla Catalogna il suo status di regione autonoma e la porrebbe sotto il suo diretto controllo. Potrebbero, quindi, essere convocate elezioni anticipate in Catalogna, dove i partiti indipendentisti, che al momento hanno la maggioranza nel Parlamento locale con il sostegno del gruppo di estrema sinistra Candidatura di Unità Popolare (Cup), stando ai sondaggi potrebbero essere sconfitti. Ma, dopo le violenze commesse dalla polizia ai seggi del referendum, gli indipendentisti potrebbero aver ripreso forza. Un loro successo sarebbe letto come una sconfitta del premier Mariano Rajoy, che a sua volta guida un governo senza la maggioranza assoluta e, perdendo altri appoggi, potrebbe essere costretto a convocare elezioni anticipate.

RINUNCIA ALL'INDIPENDENZA, SI' AL CONFRONTO
Se il Parlamento catalano rinunciasse esplicitamente a dichiarazione dell’indipendenza, Rajoy potrebbe aprire un confronto con il governatore Puigdemont per siglare un nuovo patto che includa una tassazione minore e una maggiore autonomia fiscale per la regione. Ma dopo le violenze ai seggi di domenica 1 ottobre, lo sciopero generale di due giorni dopo, i leader catalani potrebbero essere spinti a mantenere una linea dura nei confronti di Madrid, per non dare l’impressione di piegarsi al volere del governo centrale.

IL RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE
Se i catalani non dichiarassero unilateralmente l’indipendenza, ma non si sedessero neppure a un tavolo con Rajoy, Madrid potrebbe rivolgersi alla Corte costituzionale. Azioni legali (fino all’arresto dei leader) e finanziarie contro i leader catalani andrebbero probabilmente a infiammare ancora di più gli animi e a scatenare altre proteste: le due parti contrapposte sarebbero così spinte su posizioni ancora più difficili.

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