sabato 25 settembre 2021
Sono 13 i feriti nell'attentato a Mogadiscio. L'obiettivo era un convoglio che trasportava funzionari del governo
Attentato a un posto di blocco a Mogadiscio, in una foto d'archivio

Attentato a un posto di blocco a Mogadiscio, in una foto d'archivio - Ansa

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Quindici persone, tra cui due bambini, sono rimaste uccise nella capitale somala, Mogadiscio, in un attentato con un'autobomba compiuto contro un posto di blocco non lontano dal palazzo presidenziale. Lo ha detto il portavoce della polizia somala Ali Hassan all'agenzia di stampa Dpa, spiegando che 13 persone sono rimaste ferite. Il gruppo terroristico islamista al-Shabab ha rivendicato l'attentato tramite la stazione radio Andalus.

La potente esplosione è avvenuta in tarda mattinata a un posto di blocco situato a circa un chilometro da "Villa Somalia", il palazzo presidenziale. Un testimone ha riferito che il veicolo è esploso mentre veniva controllato da guardie della postazione. La formazione jihadista al-Shabaab ha fatto sapere che l'obiettivo era un convoglio che trasportava funzionari del governo.

Mogadiscio è regolarmente teatro di attentati da parte di questi jihadisti che dal 2007 guidano un'insurrezione volta a rovesciare il fragile governo somalo sostenuto dalla comunità internazionale.

Gli al-Shabaab, divenuti cellula somala di al-Qaeda dal 2012, erano stati cacciati dalla capitale dalla forza dell'Unione Africana (Amisom) nel 2011 ma vi continuano a compiere attacchi contro il governo, la sicurezza e obiettivi civili. Da una quindicina d'anni l'organizzazione integralista sunnita vuole imporre alla Somalia una versione estrema della sharia, la legge islamica, e al momento controlla vaste aree rurali del Paese.

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