mercoledì 27 luglio 2016
L'esplosione di due autobomba a Qamishli, nel nord-est, ha causato almeno 50 morti e 170 feriti. I jihadisti rivendicano.
Siria, il Daesh fa strage nella città curda
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È di oltre 50 morti e almeno 170 feriti il bilancio dell'esplosione, in rapida successione, di due autobomba guidate da attentatori kamikaze a Qamishli, città a maggioranza curda nel nord-est della Siria, vicino alla frontiera con la Turchia, in gran parte controllata dalle Unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg, i Peshmerga).Per tutta la mattinata il conteggio delle vittime è costantemente salito, l'ultimo bilancio è riferito dalla tv satellitare panaraba al Jazeera. Il duplice attacco è stato rivendicato su web dai jihadisti del Daesh: "Oltre 100 morti e decine di feriti è il risultato di una operazione di martirio compiuta nel mezzo di un raduno di unità curde nela città di Qamishli", recita il testo del comunicato postato su Telegram da Amaq, agenzia stampa ufficiale del Califfato. Il primo attacco, secondo una fonte di sicurezza locale citata dalla tv curda Rudaw, è avvenuto "con l'esplosione di un camion bomba nel quartiere occidentale di Qamishli", abitato prevalentamente da arabi. È stato "subito seguito da una seconda deflagrazione, questa volta di un'autobomba, nei pressi della via del Ministero della Difesa" dove ha sede l'Amministrazione autonoma curda della città. Qamishli è il capoluogo della provincia di al Hasaka.
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