sabato 17 dicembre 2016
Le operazioni di evacuazione di Aleppo Est avrebbero dovuto riprendere. Ma nessuno convoglio si è mosso fino a sabato sera.
Aleppo, intrappolati 30mila civili
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Dopo il brusco stop di sabato 17 dicembre, sarebbe stato raggiunto un nuovo accordo per riprendere l’evacuazione di migliaia di civili ancora intrappolati ad Aleppo est.

A farlo sapere un comandante dell’opposizione armata, al-Farouk Abu Bakr. L’intesa – secondo quanto ha riferito il Guardian – prevede non solo l’evacuazione dei civili dai due villaggi a maggioranza sciita assediati dai ribelli di Kefraya e Fua ma anche lo sgombero dei feriti in due località accerchiate dai lealisti vicino al confine libanese, le località sunnite di Madaya e Zabadani.

Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), 126 autobus sono pronti ad evacuare circa 4.000 persone da Kefraya e Fuaa. Ma, come ha precisato la Reuters, a poche ore dal tramonto, non c’era traccia di convogli per il trasporto dei civili.

Oltre 30mila civili e e tra 1.500 e 5.000 combattenti con le loro famiglie, sarebbero “intrappolati” ad Aleppo est, secondo le stime delle Nazioni Unite. Nel quartiere di Al-Amiriyah, ancora controllato in parte dagli insorti e da dove comincia il viaggio degli sfollati, migliaia di persone hanno trascorso la notte nelle rovine degli edifici con temperature sotto lo zero in attesa di una possibile ripresa delle operazioni. Mancano acqua potabile e cibo. Da giovedì, circa 8.500 persone, tra cui 3.000 combattenti sono stati evacuati verso i territori sotto controllo dei ribelli ad ovest di Aleppo.

Sul fronte diplomatico, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite potrebbe votare la risoluzione che prevede l’invio di osservatori dell’Onu ad Aleppo est per monitorare le ultime fasi dell’evacuazione della città.
Mosca però ha fatto sapere tramite il Ministero della Difesa che la resa dei militanti potrebbe aprire nuove opportunità per il cessate il fuoco anche in altre parti del Paese. Si parlerà anche di questo al vertice del 27 dicembre tra i capi della diplomazia di Iran,Turchia e Russia.


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